Commerzbank ha scelto il suo «mastino» per affrontare i colloqui con Unicredit, che punta ad acquisire e a fondersi con la stessa banca tedesca, la seconda del Paese. Si tratta della direttrice finanziaria Berlina Orlopp, l'incarico dovrebbe essere formalizzato la prossima settimana ma già ieri la manager ha respinto con una certa spavalderia la necessità delle nozze per il suo istituto: «Non ne abbiamo bisogno perché siamo sulla buona strada». Il supervisory board, riporta Reuters, dovrebbe tornare a riunirsi martedì e mercoledì per decidere la strategia anti-Unicredit: «Siamo stati tutti molto sorpresi dal processo», ha detto ancora Orlopp, «per questo motivo la cosa più importante ora è semplicemente riordinare le idee, pensare con calma a quello che c'è sul tavolo e a come affrontarlo, e poi fare il passo successivo».
La direttrice finanziaria è certamente la persona più motivata a erigere le difese contro l'istituto guidato da Andrea Orcel (nella foto): lei, scrive Handelsblatt, è del resto la più accreditata a succedere al ceo Manfred Knof che ha già annunciato le sue dimissioni alla scadenza del suo contratto, nel 2025. Possibile, a questo punto, che i vertici dell'istituto possano anticipare il cambio. L'arrivo di Unicredit e la possibile fusione di Commerz con Hvb potrebbe seriamente detronizzarla. Nel frattempo, però, la richiesta di Orlopp alla politica è di «aspettare per ora» a cedere le proprie quote. Certo è che, in questa partita, i tedeschi non possono contare sul sostegno della Bce (che ha già dato voto favorevole) e della Bundesbank, con il presidente Joachim Nagel che ha ribadito ieri il suo benestare o comunque la non contrarietà: «Abbiamo bisogno di banche forti e robuste affinchè le aziende possano affrontare e finanziare i loro compiti futuri». In generale, parlando di fusioni, il banchiere ha specificato che «è importante che venga creato un istituto competitivo che svolga questo compito nel miglior modo possibile». Da vedere cosa sceglierà di fare Deutsche Bank, che certamente vuole impedire le nozze, ma ha anche compreso che sarà difficile fermare Unicredit, che avvierà la procedura con la Bce per salire fino al 30% senza affrettare i tempi.
In molti, intanto, in Italia plaudono all'iniziativa, a partire dal ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina: «È un'ottima operazione», ha detto, «molto coerente con il loro modello di business.
Noi abbiamo un modello di business completamente diverso e puntiamo su risparmio gestito, asset management e assicurazioni». Sibillino il presidente di Mfe, Fedele Confalonieri, a margine dell'assemblea di Confindustria, ha detto che l'operazione «noi siamo clienti di Unicredit per cui penso che possa essere utile» in chiave Prosiebensat.
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