Il modello 730 è pensato per i lavoratori dipendenti e i pensionati. L’erario continua a renderne la compilazione più semplice, nonostante la corposa documentazione pubblicata dall’Agenzia delle entrate possa indicare il contrario e financo mettere soggezione. Chi lo compila da diversi anni ha guadagnato una certa confidenza mentre, chi si accinge a presentarlo per la prima volta, può avere bisogno di qualche consiglio.
Cos’è il 730 e a cosa serve
Il 730 è il modello per la dichiarazione dei redditi e ha lo scopo di rendere nota al fisco la situazione reddituale del contribuente, affinché le imposte dovute siano calcolate in modo preciso ma anche per recuperare somme eventualmente già versate. Ci sono condizioni specifiche secondo le quali non è necessario presentarlo ma resta per principio lo strumento utilizzato da dipendenti e pensionati.
Quando presentare il 730
Il modello 730 2022 va presentato entro il 30 settembre dell’anno seguente a quello di imposta. Con il 730 2022 si dichiarano i redditi del 2021 e lo si può fare in una delle due forme possibili, ossia il 730 precompilato e quello ordinario.
Come compilare il 730 per la prima volta
Il contribuente può accedere alla propria dichiarazione precompilata mediante la pagina apposita predisposta dall’Agenzia delle entrate utilizzando Spid, Cie o Cns.
Nel frontespizio ci sono diverse voci, quella di maggiore interesse è il riquadro “Residenza anagrafica” che deve essere compilato facendo particolare attenzione se, nel corso dell’anno di riferimento, il contribuente ha cambiato residenza. Dopo di che occorre barrare la casella “Dichiarazione presentata per la prima volta”.
Gli errori più comuni da evitare
È vero che il fisco, forte dell’esperienza acquisita, propone modelli sempre più evoluti – come per esempio il 730 precompilato – ma questo contribuisce a ridurre le possibilità di errore, non a escluderle del tutto. Non si tratta soltanto di errori in fase di compilazione ma anche di approccio.
Il primo errore da evitare è quello di preparare il modello 730 in prossimità del termine ultimo per presentarlo. Occorre dedicare tempo alla compilazione del 730 e questo può implicare anche l’ipotesi di farlo controllare da un professionista prima di inviarlo.
Altro errore comune è quello di non conservare o conservare in modo disordinato fatture e scontrini relativi a spese detraibili. Non si tratta soltanto di tenerli per compilare il 730, vanno tenuti per almeno 5 anni perché l’Agenzia delle entrate potrebbe effettuare delle verifiche.
I codici tributo necessitano di concentrazione perché è facile confondersi e inserire quello sbagliato rispetto al tipo di pagamento da effettuare o al periodo di riferimento del tributo stesso. Sono errori molto comuni, riconducibili alla fretta e alla scarsa attenzione del contribuente, soprattutto quando si cimenta con il 730 precompilato, ma anche alla molteplicità dei codici stessi.
Alcune delle medesime cause possono indurre a indicare importi sbagliati e questo può costringere il contribuente a regolarizzare successivamente la propria posizione.
L’F24 con saldo pari a zero – eventualità che può verificarsi – va presentato in ogni caso, anche se può apparire logico non doverlo fare. Non presentarlo coincide con un’omissione per la quale sono previste sanzioni.
Un altro errore comune è quello di non chiedere il supporto di un professionista in caso di dubbio o inesperienza per la compilazione del 730. Non è necessario rivolgersi per forza a un commercialista, si può fare ricorso anche a un Caf.
Cosa succede se ho sbagliato
Durante o dopo l’invio del modello 730 ci si può accorgere di avere commesso degli errori.
In questo caso resta sempre valida la possibilità di rivolgersi a un Caf per correggerli, compilando e presentando entro il 25 ottobre il 730 rettificativo con il quale integrare o correggere i dati. In questo caso sarà necessario indicare il codice 2 nella casella del frontespizio “730 integrativo”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.