La storia dei torroncini che ogni anno, durante le feste, troviamo sulle nostre tavole parte dalle pendici dell’Etna, in Sicilia, precisamente a Belpasso, un paese in provincia di Catania con non più di 30mila abitanti.
Qui nel 1933 nacque quella che oggi è una delle aziende leader in Italia per la produzione di torroncini, latte di mandorla e tanti altri prodotti della tradizione siciliana.
Si chiama Industria Dolciaria Belpasso, ma tutti la conosciamo come Condorelli, dal nome del fondatore Francesco Condorelli, scomparso nel 2003, all’età di 91 anni.
Giuseppe Condorelli, figlio del fondatore, oggi è l’amministratore delegato dell’azienda e ci racconta come tutto ebbe inizio: “Mio padre fondò una piccola pasticceria in paese grazie all’aiuto di mia nonna e delle mie zie, ci lavoravano giusto 4 persone e si facevano dolci siciliani”.
L’arrivo della Seconda guerra mondiale però, cambia il corso degli eventi e per la bottega di famiglia la situazione si complica: “Tra servizio militare e prigionia, mio padre rimase lontano per sette anni. Fu fatto prigioniero in Africa e poi in Sicilia, per mano degli inglesi. Nel frattempo a Belpasso c’era la famiglia a tenere aperta la pasticceria, per quanto possibile. Dopo il ritorno a casa, per papà ci fu un momento difficile. Ebbe un’offerta di lavoro, in Istria, e decise di andare via”.
Gli affetti, la lontananza dalla famiglia e il forte legame con la sua terra riportano Francesco Condorelli a Belpasso, in quella pasticceria, dove inizia un percorso di fatica e lavoro che lo porterà all’ideazione di un prodotto all’epoca rivoluzionario: il torroncino morbido monodose.
Come rivela Giuseppe Condorelli però, l’intuizione che ha rappresentato il punto di svolta per l’azienda di famiglia non avviene in terra siciliana: “L’idea balenò nella mente di mio padre in occasione di una cena a casa di amici, a Venaria Reale, in provincia di Torino. Quando mio padre si accorse che, nel vedere tagliare una stecca di torrone duro, il prodotto non veniva distribuito in maniera uniforme e si sfaldava in piccole scaglie, lui pensò “Appena torno a casa devo fare un torrone morbido monodose già porzionato, affinché lo possa mangiare anche mia madre”, un’idea banale che diventò la business idea di un progetto che negli anni si è sviluppato sempre di più”.
L’idea si rivela vincente e il mercato premia Condorelli, che dalla fine degli anni ‘60 abbandona la dimensione artigianale per trasformarsi in una realtà industriale . Ma è con la GDO, la grande distribuzione organizzata, che arriva il boom per tutta l’attività, che dagli anni ‘80, ottiene una forte spinta grazie ad un’azzeccata strategia di marketing: “Esattamente nell’87 iniziammo a fare pubblicità in televisione, dando vita ad un rapporto di collaborazione con il nostro testimonial storico, Leo Gullotta, e grazie a campagne di comunicazione e pubblicità siamo riusciti a diffondere la notorietà della marca e ad associare il nome dell’azienda a quello del prodotto”.
Nel 1993 la scomparsa del padre segna il passaggio di consegne al figlio Giuseppe - oggi amministratore delegato - entrato in azienda al fianco di Francesco Condorelli sin da giovane: “Studiavo e nel frattempo accompagnavo mio padre alle fiere. Sono entrato in azienda all’età di 19 anni, mentre continuavo gli studi, e nel corso degli anni ho maturato esperienza nelle aree strategiche del commercio: le vendite, il marketing, la produzione e anche l’ambito finanziario”.
Al suo fianco in azienda c’è la sorella Maria Gloria, che si occupa però della rete di negozi per la vendita diretta di torrone e di pasticceria siciliana, oltre che di latte di mandorla. Conosciuta in Italia e nel mondo soprattutto per il torrone, infatti, l’Industria Dolciaria Belpasso nel corso degli anni è riuscita a legare il nome di Condorelli anche ad altri prodotti.
La distribuzione sul territorio si affida ad una rete di agenti di commercio ai quali si è affiancato da poco tempo un nuovo progetto, la formula del’affiliazione in una catena di franchising, presentata anche all’ultima edizione del Salone Franchising di Milano
L’ultimo fatturato, chiuso a giugno di quest’anno, ha superato i 20 milioni di euro con una crescita del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Oggi, a Belpasso, c’è un unico stabilimento di quasi 8mila metri quadrati. Lavorano in azienda oltre 90 dipendenti fissi e una trentina di impiegati stagionali. L’obiettivo per il futuro è concentrarsi sull’esportazione: “L’estero per noi ancora rappresenta neanche il 10% del fatturato, molto poco.
Devo dire che il nostro è un prodotto di nicchia e come tale non è facile posizionarlo, soprattutto all’estero. Stiamo profondendo il massimo impegno per migliorare la penetrazione commerciale al di fuori dell’Italia”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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