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Conte avvisa Rutte: "Se distruggi mercato unico ne risponderai"

Giuseppe Conte avrebbe ammonito l'omologo olandese Mark Rutte al termine di un incontro di fuoco. Intanto il vertice prosegue nell'incertezza generale

Conte avvisa Rutte: "Se distruggi mercato unico ne risponderai"

Durante il terzo giorno del Consiglio europeo straordinario sugli aiuti economici post Covid i toni si sono decisamente scaldati. Non che nei primi due round il clima fosse cordiale ma almeno, in un primo momento, c'era la speranza che i negoziati si potessero risolvere con un'intesa che accontentasse tutti. Secondo quanto si apprende da fonti di agenzia, ci sarebbe stata una lunga riunione tra Giuseppe Conte e i leader dei cosiddetti Paesi frugali.

Le accuse all'olandese Rutte

A quanto pare, il premier italiano avrebbe ammonito l'omologo olandese, Mark Rutte. "Vi state illudendo che la partita non vi riguardi o che vi riguardi solo in parte", le parole di Conte secondo la ricostruzione. "In realtà se lasciamo che il mercato unico venga distrutto tu forse sarai eroe in patria per qualche giorno, ma dopo qualche settimana sarai chiamato a rispondere pubblicamente davanti a tutti i cittadini europei per avere compromesso una adeguata ed efficace reazione europea", sembrerebbe aver quindi concluso.

Già in mattinata Rutte era finito nel mirino di Vicktor Orban. Il leader ungherese era stato esplicito: "Se non troviamo l'intesa è tutta colpa sua. È il responsabile del caos di ieri". Non solo: il premier olandese, "the Dutch guy", insistendo per creare un legame tra il rispetto dello Stato di diritto e l'erogazione dei fondi Ue, usa termini giuridici "indefiniti", come quelli che venivano utilizzati dai regimi comunisti dell'Est europeo, senza neppure esserne "consapevole", ha sottolineato Orban.

Tornando alla trattativa, scrive Repubblica, i frugali hanno partorito un'offerta di 350 miliardi di sovvenzioni per il Recovery Fund, da raddoppiare con lo stesso ammontare di prestiti. L'intesa, tuttavia, è strettamente collegata ad altri due temi: quello sulla governance, cioè sulla modalità di utilizzo dei denari, e quello sui rebates, gli sconti fiscali concessi dall'Ue ai suoi Paesi membri.

La posizione di Conte, Macron e Merkel

In una giornata infernale, l'ennesima di un mese di fuoco, Conte ha twittato un messaggio forte e chiaro: "Il negoziato continua. Da una parte la stragrande maggioranza dei Paesi, compresi i più grandi Germania, Francia, Spagna, Italia, che difendono le istituzioni europee e il progetto europeo. Dall'altra, pochi Paesi, detti frugali". Come dire: se non c'è ancora la fumata bianca, sapete tutti di chi è la colpa.

Diversi, infine, gli umori di Emmanuel Macron e Angela Merkel. Mentre per il francese è "ancora possibile" trovare "un buon compromesso", a patto che non siano "raggiunti a prezzo dell'ambizione europea", la cancelliera tedesca è apparsa più pessimista, paventando la possibilità di non riuscire a trovare alcun accordo.

Intanto il vertice va avanti, avvolto nella nebbia più totale.

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha incontrato i leader dei quattro paesi di Visegrad (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia), rispettivamente Orban, Mateusz Morawiecki, Andrej Babis e Igor Matovic.

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