Conti nel mirino del Fisco. Ma noi non sapremo nulla

Con le nuove regole della manovra saltano tutti gli schemi per la tutela dei contribuenti. "Sprangate" fiscali più facili

Conti nel mirino del Fisco. Ma noi non sapremo nulla

Controllati senza sapere nulla. È questo il volto di questo nuovo Fisco che farà il suo debutto proprio nel 2020. Di fatto le nostre spese e i nostri conti saranno monitorati costantemente e le Entrate potranno avviare qualunque tipo di approfondimento o di verifica alle spalle dell'ignaro contribuente. Le norme inserite nella manovra del 2020 di fatto inaspriscono e non poco questo volto duro del Fisco che accompagnerà i contribuenti italiani. Tutti i dati che arrivano all'anagrafe tributaria che riguardano ogni singolo contribuente vengono passati ai "raggi x" dalle Entrate che in un secondo momento andrà a definire i profili a rischio evasione. Questi dati, come ricorda Italia Oggi, vengono collegati al codice fiscale del contribuente per poi essere esaminati sia dalle Entrate che dalla Guardia di Finanza. Ma attenzione: gran parte dei dati non vengono comunicati allo stesso contribuente, ma finiscono dritti dritti nelle mani del Fisco. Si tratta delle informazioni che ad esempio derivano dalle banche, dalle assicurazioni, o da medici e farmacisti. Una volta che questi operatori inviano i dati, le informazioni approdano nella anagrafe tributaria.

Ma il contribuente non può sapere se questi dati sono stati inviati in modo corretto o incompleto. Insomma il contribuente possiede solo una parte e pure minima delle informazioni che lo riguardano e che lo potrebbero portare anche davanti ad un contenzioso col Fisco col rischio di pesanti sanzioni. E anche i commercialisti che si occupano di assistere i contribuenti non possono conoscere la totalità dei dati che riguardano il singolo contribuente. E su questo fronte va ricordato che fino a qualche tempo fa si poteva esercitare il diritto all'accesso degli atti. Mossa questa che è stata superata dalle indicazioni che si trovano nella manovra appena varata dai giallorossi. Un diritto, quello dell'accesso ai dati, che è destinato a finire nel nulla. Con questo sistema il contribuente si troverà solo e disarmato nel dover affrontare i rilievi del Fisco. La manovra ha asfaltato i diritti dei contribuenti definendo la lotta all'evasione come un obiettivo "di rilevante interesse pubblico". Un escamotage per dare la caccia a briglie sciolte. Il rischio che i dati inviati dagli operatori possano contenere errori o inesattezze è dietro l'angolo ed molto più frequente di quanto si possa pensare.

A questo quadro va aggiunta anche la proposta di eliminare un grado di giudizio nel processo tributario. Un'altra mossa per facilitare la vita al Fisco in caso di contestazione o contenzioso con il contribuente. Insomma la lotta è impari e basta una piccola svista per dare il via alla "sprangata" fiscale.

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