Poca trasparenza sulle risorse, scarsi controlli sulla gestione dei fondi e rischio di discriminazione tra i soggetti che ne hanno diritto.
Sono le critiche che la Corte dei Conti muove nei confronti della gestione dell'8 per mille. Secondo la relazione della magistatura contabile le criticità riguardano il meccanismo che permette ai beneficiari di ricevere "più dalla quota indistinta destinata ai possibili beneficiari che non dalle precise scelte dei contribuenti", oltre che la rilevanza dei contributi, che ha superato "ampiamente" il miliardo di euro per anno. Inoltre, la magistratura contabile sottolinea "la scarsa pubblicità dell'ammontare delle risorse erogate ai beneficiari" e "il rilevante ricorso delle confessioni religiose alle campagne pubblicitarie", con "il rischio di discriminazione nei confronti di confessioni non firmatarie di accordi".
Per la Corte "l'assenza di controlli indipendenti sulla gestione dei fondi; la carenza di controlli sugli intermediari delle dichiarazioni dei redditi; lo scarso interesse dello Stato per la quota di propria competenza, essendo l'unico competitore che non sensibilizza l'opinione pubblica sulle proprie attività e che non promuove i propri progetti". "Le somme disponibili vengono talvolta destinate a finalità diverse anche antitetiche alla volontà dei contribuenti", spiega ancora la relazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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