Dall’Istat arrivano altre brutte notizie dal fronte economico. Se ieri l’istituto di statistica aveva rivisto al ribasso il Pil italiano nel secondo trimestre, indicando un pesante -12,8%, oggi in una nota sottolinea che da febbraio 2020 il livello dell’occupazione è sceso di quasi 500mila unità e le persone in cerca di lavoro sono cresciute di circa 50mila, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 400mila.
"In quattro mesi - nota l’Istituto - il tasso di occupazione perde oltre un punto mentre quello di disoccupazione, col dato di luglio, torna sopra ai livelli di febbraio". Contestualmente, il tasso di disoccupazione sale al 9,7%, segnando un +0,5 punti da giugno, e un +0,1 punti da luglio 2019. I disoccupati, invece, aumentano del 5,8% (+134mila unità). Dal confronto tra il trimestre maggio-luglio di quest’anno e quello precedente (febbraio-aprile) emerge un livello di occupazione inferiore dell'1,2%, corrispondente a -286mila unità. Aumenta il tasso di disoccupazione giovanile che a luglio ha raggiunto il 31,1% (+1,5 punti). Nel trimestre crescono, inoltre, sia le persone in cerca di occupazione (+10,4% pari a +218mila) che gli inattivi con una età compresa tra i 15 e i 64 anni (+0,3% pari a +39mila unità).
L’Istat sottolinea anche che le ripetute flessioni congiunturali registrate a partire da marzo 2020 hanno contribuito a una rilevante contrazione dell'occupazione rispetto al mese di luglio 2019 (-2,4% pari a -556mila unità), che ha coinvolto uomini e donne di qualsiasi età, i dipendenti (-317mila) e gli autonomi (-239mila). Unica eccezione sono gli over 50: in questa fascia si è registrato un incremento di occupati (+153mila). Tale aumento, spiega l’Istituto, è dovuto esclusivamente alla componente demografica. In un anno il tasso di occupazione scende di 1,3 punti. La diminuzione nel numero di inattivi, -1,6% pari a -224mila unità, riguarda uomini, donne e tutte le classi d'età. Il tasso di inattività diminuisce, attestandosi al 35,8% ( 0,6 punti).
A luglio 2020 il numero di ore pro capite effettivamente lavorate, calcolato sul complesso degli occupati, continua a seguire una tendenza all'aumento. Il livello di luglio, pari a 33,1 ore, è solo di 1,2 ore inferiore a quello registrato lo stesso mese dello scorso anno. Per i dipendenti la differenza rispetto a luglio 2019 è ancora più ridotto (-0,8 ore). Nell'arco dei dodici mesi, le persone in cerca di lavoro diminuiscono (-1,8%, pari a -44mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+3,6%, pari a +475mila).
Non manca quale piccolo segnale positivo. A luglio, dopo quattro mesi di flessioni consecutive, l’occupazione è tornata a crescere. L’Istat registra un aumento dell’occupazione su base mensile (+0,4% pari a +85mila unità) che coinvolge le donne (+0,8% pari a +80mila), i dipendenti (+0,8% pari a +145mila) e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 25-34enni. Gli uomini occupati sono sostanzialmente stabili mentre diminuiscono gli indipendenti.
Nel complesso, il tasso di occupazione sale al 57,8% (+0,2 punti percentuali).Se confrontati con quelli di luglio 2019, però, i dati indicano che gli occupati diminuiscono di 556.000 unità e il tasso di occupazione perde l’1,3%.
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