La crisi economica continua a flagellare il paese. Il potere d'acquisto delle famiglie è crollato del 9,4% tra il 2008 e il 2012. Il dato viene evidenziato nel bilancio sociale Inps. Solo tra il 2011 e il 2012, il calo è stato del 4,9%. Nel complesso nei quattro anni considerati il reddito disponibile delle famiglie ha perso in media l'1,8% (-2% tra il 2011 e il 2012). A ottobre nessun segnale di miglioramento per i consumi italiani. L’indicatore dei consumi della Confcommercio ha registrato una diminuzione del 2,1% in termini tendenziali e un frazionale aumento (+0,1%) rispetto al precedente mese di settembre. I modesti segnali di attenuazione della fase recessiva e di un possibile riavvio dell’attività economica nella parte finale del 2013 non si sono ancora trasferiti alle famiglie, infatti, la debolezza del mercato del lavoro e la presenza di una pressione fiscale che continua a rimanere su livelli record non permettono un recupero del reddito disponibile. In termini prospettici, le incertezze che si rilevano sul versante fiscale, derivanti dalle difficoltà di reperire risorse per il risanamento dei conti pubblici, rischiano di prolungare la crisi dei consumi fino alla prima metà del 2014", ha rilevato Confcommercio. A tutto ciò si aggiunge la situazione relative alla pensioni. Infatti, quasi la metà dei pensionati Inps (il 45,2%) ha un reddito da pensione inferiore ai 1.000 euro al mese.
Su quasi 7,2 milioni di pensionati che non arrivano a 1.000 euro, ce ne sono 2,26 milioni (il 14,3% del complesso) che non arriva a 500 euro. Possono invece contare su più di 3.000 euro al mese poco più di 650.000 pensionati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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