Il denaro e quel conflitto tra scienza e politica

La pandemia ha evidenziato il conflitto su scala globale tra scienza e politica

Il denaro e quel conflitto tra scienza e politica

La pandemia ha evidenziato il conflitto su scala globale tra scienza e politica. Con ripercussioni importanti: dalla salute all'economia, al disagio sociale. Tuttavia, disaccordi se non addirittura avversità nel rapporto fra il pensiero degli scienziati e il mondo dei decisori pubblici, erano già palesi da tempo.

In soccorso della mia riflessione, i dati dell'Istat in materia di demografia. Con il crollo delle nascite nel 2020 e l'aumento dei morti. La popolazione italiana è ai minimi storici. E in sei anni la perdita della popolazione è stata di 705 mila residenti. Ormai e non da oggi in Occidente e in particolare in Italia si scrive di inverno demografico. A cui si accompagna l'invito a fare più figli anche solo per mera utilità di sopravvivenza sistemica. La politica, a diversa intensità, sprona in questa direzione. Mentre la scienza fatica a fare propri questi richiami temendo di venir meno al mantra che la caratterizza: il sovraffollamento del pianeta che frena un vero sviluppo sostenibile e quindi la necessaria svolta green a salvaguardarne l'esistenza. Il mondo globalizzato è sempre più interconnesso e quindi diventa difficile perorare una propria causa senza che tale impegno non impatti sullo scenario globale. Ma allora: è giusto che siano gli Stati a farsi promotori di politiche che incentivino le nascite oppure attuino misure che ne intensifichino il controllo? E nel cimentarsi in questo campo che comunque invade la sfera della libertà della persona quanto e come le istituzioni pubbliche si fanno influenzare dalla scienza? Temo che scelte e conflitti oggi è molto caldo quello tra demografia e ambiente abbiano ragioni soprattutto di carattere economico.

Con il denaro protagonista indiscusso di una

contesa fra politica e scienza che passa sopra la testa di noi comuni mortali. Quel che accade in Cina al riguardo, con oscillazioni preoccupanti (ora siamo al tempo dell'invito forzato a fare figli) dovrebbe dar da pensare.

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