Reddito di cittadinanza, doppio assegno: chi lo avrà (e perché)

In tanti riceveranno anche il sussidio unico temporaneo, una misura studiata a sostegno delle famiglie con figli minori

Reddito di cittadinanza, doppio assegno: chi lo avrà (e perché)

Un mese di settembre più che positivo per coloro che usufruiscono del Reddito di cittadinanza, i quali hanno ricevuto in questi giorni o riceveranno nei prossimi un doppio accredito. Oltre alla consueta mensilità, infatti, in molti casi si aggiunge il cosiddetto assegno unico temporaneo. Ma di che cosa si tratta precisamente? È un sussidio transitorio previsto per quei nuclei familiari che hanno maturato i requisiti di legge relativi ai figli minorenni, inclusi i ragazzi e i bambini con meno di 18 anni adottati o in affido. L’assegno unico temporaneo è ammissibile anche in presenza di altri bonus, compreso il Reddito di cittadinanza.

Per ottenerlo bisogna inoltrare una domanda online sul sito dell’Inps, allegando una dichiarazione Isee aggiornata. È indispensabile possedere o uno Spid o il Cie. In alternativa si può usufruire del Contact center integrato, chiamando il numero verde 803 164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164 164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori), oppure rivolgendosi ai patronati. In caso di genitori separati legalmente o divorziati con affido condiviso, il pagamento è diviso al 50 per cento tra i due genitori, oppure effettuato all’unico genitore richiedente in presenza di un accordo tra di loro.

L’assegno viene elargito in base al numero dei figli e l’importo erogato differisce a seconda che in famiglia ci siano uno o due figli minori o almeno tre figli minori. Nell’ultimo caso, se si presenta l’Isee con una cifra inferiore ai 7mila euro, l’importo viene maggiorato del 30%. Chiaramente più l’Isee aumenta più il sussidio decresce, anche se non si possono superare i 50mila euro per essere percettori.

Nell’ipotesi che i minori siano diversamente abili, l’assegno aumenta di 50 euro per ogni figlio con problemi. Hanno diritto al sussidio, i lavoratori autonomi, i disoccupati, i coltivatori diretti, i coloni e mezzadri e i titolari di pensione da lavoro autonomo.

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