Contromossa giapponese in casa Ansaldo Sts. Con una decisione a sorpresa, Hitachi prova a mettere all'angolo i fondi azionisti con i quali, da mesi, è in corso una lunga battaglia sul prezzo dell'Opa. Il tutto, con una sorta di aut aut che ruota ancora una volta intorno al prezzo offerto per la controllata del trasporto ferroviario di Finmeccanica.
In sostanza, i giapponesi hanno deciso di alzare il prezzo di 0,18 centesimi, da 9,50 a 9,68 euro, per farsi consegnare le azioni in offerta (al primo marzo ferme al 5,3%). E per vincere le sicure resistenze dei fondi azionisti (che avevano chiesto rialzi tra 11 e 15 euro) hanno elevato la posta in gioco, dichiarando apertamente che voteranno contro la distribuzione del dividendo, che guarda caso corrisponde proprio a 0,18 centesimi. Una mossa per la quale Hitachi ha chiesto a Consob la terza proroga dell'offerta, fino al 14 marzo. «Il nuovo corrispettivo di 9,68 euro - spiega Hitachi - sarà riconosciuto ai soggetti che hanno già aderito all'Opa sia agli azionisti di Ansaldo che decideranno di aderire nei prossimi giorni. Un aumento volontario del prezzo che esula dal procedimento innanzi al Tar del Lazio». Tuttavia, proprio il 15 marzo è atteso il verdetto del tribunale regionale sul contenzioso che riguarda la decisione della Consob di chiedere (su sollecitazione dei fondi di minoranza) un rialzo del prezzo dell'offerta. Decisione che, impugnata al Tar, è stata oggetto di una sospensiva che a metà mese sarà esaminata in sede collegiale, per poi andare al merito.
Un ricorso cruciale in quanto i giapponesi non si sono limitati a intervenire contro il provvedimento della Commissione, ma hanno citato l'Authority per il risarcimento del danno «ingiustamente determinato» dalle sue decisioni. Ora, in attesa del Tar, la contromossa di Hitachi potrebbe nuovmente sparigliare le carte. E spingere gli azionisti di Ansaldo ad aderire all'Opa. «Siamo sempre più perplessi dalla gestione di Hitachi - afferma Bluebell, la società di consulenza londinese che affianca i fondi - tanto più perché arriva a sei giorni dal cda (a maggioranza Hitachi) che aveva approvato il dividendo. Inoltre - continua Bluebell - il prezzo offerto non contiene quel premio di controllo (25-30%) che invece il mercato generalmente si attende per operazioni di questo tipo». Per la società londinese «sarebbe stato corretto confrontare i termini offerti da Hitachi al prezzo pagato su transazioni simili mentre il valore aziendale attribuito da Hitachi ad Ansaldo Sts, pari a 12,4 volte l'ebit è inferiore alla media (16 volte l'ebit) dei multipli a cui sono state concluse transazioni comparabili».
Accuse rispedite al mittente da Hitachi secondo cui «dall'annuncio delle trattative d'offerta il titolo si è apprezzato passando da 7,5 a 9,5 euro e Ansaldo, nella comparazione con le altre società, ha un valore sopra la media». Intanto ieri il titolo ha chiuso la seduta in Borsa ampiamente sopra il prezzo d'Opa attestandosi a 10 euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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