E il Banco spinge sulla finanza dell'Amarone

Verso un rialzo dei plafond per le scorte certificate. E si guarda a Toscana e Piemonte

Il Banco Popolare, dopo l'avvio del finanziamento delle scorte certificate di Amarone e Recioto, punta ad espandersi nel settore dei vini invecchiati e valuta, già per la prossima stagione, eventuali opportunità su Toscana e Piemonte con un plafond destinato adeguato. Giordano Simeoni, direttore della divisione Banca Popolare di Verona, che non esclude, già da quest'anno, di rivedere al rialzo l'iniziale plafond di 100 milioni di euro dedicato ai vini veneti.

L'iniziativa, la prima in Italia in questo ambito, è stata lanciata lo scorso autunno sui due grandi vini della Valpolicella e ha raccolto numerose prenotazioni ancora prima dell'avvio, a fine novembre, della fase della pigiatura. Banco e Consorzio tutela vini della Valpolicella, in collaborazione con Siqura spa, hanno sottoscritto un accordo per il finanziamento delle scorte certificate di Amarone e Recioto, due icone del food&bevarege italiano. Si tratta di un mercato importante posto che la sola produzione di Amarone si attesta sui 13,5 milioni di bottiglie l'anno (di cui l'80% è esportato), per un valore di 350 milioni circa. «L'iniziativa nasce, in un'annata speciale per qualità e per quantità, dall'esigenza di una ulteriore valorizzazione del territorio e si propone di sostenere le aziende vitivinicole per tutto il lungo ciclo di affinamento richiesto dall'Amarone. In questo modo si vuole evitare che le imprese coinvolte si trovino a dover svendere la propria produzione anzitempo, pur di ottenere la liquidità necessaria nell'ordinaria attività dell'azienda» spiega il manager. Più in dettaglio, il Banco ha destinato al progetto un plafond di 100 milioni , da rivedere al rialzo. «L'interesse riscontrato è elevato. Abbiamo già registrato diverse adesioni con un importo medio per ciascuna richiesta di finanziamento richiesto pari 500mila euro» commenta Simeoni. Per poi aggiungere che «stiamo valutando la possibilità di finanziare anche annate precedenti aumentando il plafond dedicato».

Il finanziamento, per un importo fino al 70% del valore della produzione dell'annata di «vino atto» (in attesa della certificazione Doc o Docg), prevede una durata massima di 5 anni. A Siquria è affidato il compito di verificare e certificare la produzione.

«Una delle principali novità dell'iniziativa consiste nel fatto che il finanziamento viene erogato sulla base della certificazione e senza necessità di alcuna garanzia reale (ipoteche ndr). Vera innovazione per semplificare l'accesso a simili strumenti di finanziamento» conclude il manager.

CM

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