La revisione della Fornero è ormai alle porte. Il governo con il Def di fatto ha messo nel mirino il sistema pensionistico con nuove regole per l'uscita che di fatto anticipano l'età anagrafica a 62 anni con 38 anni di contributi. La quota 100 però non sembra essere gradita all'Fmi, all'Europa e nemmeno all'Inps. Così il governo per il momento tiene la barra dritta ma non sono esclusi colpi di scena prima della presentazione della legge di Bilancio. Il leitmotiv di questa riforma è tutto nel "ricambio generazionale". Ma a quanto pare questo ricambio non è assicurato. Come riporta il Corriere in media di fatto ci sono alcuni dati che vanno in direzione opposta.
Ad esempio nel caso di Poste Italiane che per occupati è l'azienda più grande del Paese, l'uscita di alcuni dipendenti verrà sostituita solo per metà da nuovi ingressi. Inoltre i dati Eurostat evidenziano come la correlazione tra uscite in pensione e nuove assunzioni non sia automatica. L'occupazione, soprattutto quella giovanile, spesso va di pari passo con i cicli economici del nostro Paese. Un fattore che è slegato dagli equilibri fissati dalla Fornero o dal superamento della stessa.
Il turn over pensato dal governo dovrebbe portare in pensione circa 490 mila persone. Si tratta di pensionati che per reddito peseranno sulle casse Statali e l'ingresso di nuovi occupati non porterà contributi tali nelle casse dell'Erario per tamponare la falla scoperta dalle uscite...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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