Auto, 90 giorni in più per prenotare l'ecobonus

Chi può usufruire dell'ecobonus auto e perché i termini si sono allungati

Ecobonus auto
Ecobonus auto

L’articolo 40 del decreto Semplificazioni, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, dà una boccata d’ossigeno al comparto automobilistico concedendo 90 giorni in più per usufruire dell’Ecobonus auto.

Il termine per comunicare l’immatricolazione dei veicoli slitta da 180 a 270 giorni. Una decisione che soddisfa l’Unione nazionale rappresentati autoveicoli esteri (Unrae) che avrebbe preferito una proroga fino a 300 giorni e che oggi inoltra al governo un’altra richiesta: “L’auspicio adesso, si legge in una nota dell’Unione, è che si proceda anche verso l’allargamento della platea dei beneficiari alle persone giuridiche, escluse unicamente per motivi di budget, includendo le vetture aziendali e i noleggi, in particolare il noleggio a lungo termine a privati, traino indiscusso della transizione ecologica nel mercato auto”.

Chi può beneficiare dell'ecobonus

Possono usufruire della proroga le persone fisiche e quelle giuridiche che hanno acquistato un veicolo nuovo dopo il 16 maggio 2022, anche se con logiche diverse.

Per le automobili di categoria M1 gli incentivi sono questi:

Per la fascia da 0-20 g/km di CO2 il prezzo di listino non deve essere superiore ai 35.000 euro (Iva esclusa) ed è previsto un contributo di 3.000 euro senza rottamazione e di 5.000 euro con la rottamazione.
Per la fascia da 21-60 g/km di CO2 il prezzo di listino non deve essere superiore ai 45.000 euro (Iva esclusa) ed è previsto un contributo di 2.000 euro senza rottamazione e di 4.000 euro con la rottamazione.
Per la fascia da 61-135 g/km di CO2 il prezzo di listino non deve essere superiore ai 35.000 euro (Iva esclusa) ed è previsto un contributo di 2.000 euro soltanto con la rottamazione.

I veicoli commerciali includono le categorie N1 e N2, e il contributo è destinato soltanto ai veicoli elettrici acquistati con rottamazione e vanno dai 4.000 euro per i veicoli con massa totale a terra (mtt) fino a 1,5 tonnellate per arrivare a 14.000 euro per i veicoli con mtt tra le 7 e le 12 tonnellate.

Soltanto le persone fisiche potranno accedere agli incentivi per i ciclomotori e i motocicli (categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7e). Per quelli elettrici il contributo è del 30% del prezzo di acquisto fino a 3.000 euro senza rottamazione, oppure del 40% con rottamazione di un mezzo della stessa categoria (al massimo euro 3) fino a 4.000 euro.

Sono previsti incentivi anche per i veicoli non elettrici pari al 40% del prezzo fino a 2.500 euro. I contributi sono destinati soltanto alle perse fisiche che acquistano almeno un euro 5 rottamando un veicolo della stessa categoria fino a euro 3.

Gli stanziamenti per il 2022 sono pari a 650 milioni di euro che diventeranno un miliardo annuo a partire dal 2023 fino al 2030. La disponibilità dei fondi può essere seguita sul sito appositamente allestito dal ministero dello Sviluppo economico.

Come richiedere il contributo

Sarà il concessionario a seguire l’iter che porta dalla prenotazione del contributo fino al recupero mediante credito di imposta. Al cliente finale verrà riconosciuto l’incentivo senza decurtando il prezzo di acquisto del veicolo.

L’automotive

La proroga di 90 giorni è una benedizione per il mercato italiano.

Durante i primi quattro mesi del 2022 le nuove immatricolazioni sono diminuite del 26,5% rispetto allo stesso periodo del 2021 e, se in parte l’attesa degli incentivi ha contribuito al rallentamento, le difficoltà sul mercato dei semiconduttori ha inciso non poco sulle capacità produttive delle case automobilistiche.

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