Eni, Leonardo e Cnh in Borsa scatta la fase 2 dei debutti post Covid

I big quotano le controllate per agganciare i macrotrend verde e digitale. La partita Iveco

Eni, Leonardo e Cnh in Borsa scatta la fase 2 dei debutti post Covid

Da Eni a Leonardo passando per Cnh, diversi big di Piazza Affari studiano quotazioni strategiche per alleggerire il debito e rilanciare gli investimenti. Una ripartenza post Covid che passa per lo più dalla valorizzazione di asset e business che in questo momento possono raccogliere l'interesse del mercato e portare risorse fresche in azienda. Una sorta di «fase due» di Borsa in cui grandi player, che ai mercati si sono affidati anni fa, portano un «altro pezzo» del proprio business, l'asso nella manica che può generare altro profitto: sia esso lo sviluppo verde che cavalca la transizione energetica; tecnologie a servizio della Difesa per la digitalizzazione dei processi, o un nuovo modello di mobilità.

Partendo da Eni, la società guidata da Claudio Descalzi si prepara, nel 2022, a sbarcare in Borsa con Eni R&R, un veicolo che integra le attività retail gas&power e quelle relative alle rinnovabili. La quotazione supporterà Eni nella crescita e fornirà agli investitori una maggiore visibilità sul loro valore. Eni R&R sarà indipendente dal punto di vista finanziario, e avrà un proprio bilancio e un proprio rating che le permetterà di accedere al debito a costi competitivi. Dall'annuncio del progetto, Eni ha ampliato il portafoglio di rinnovabili attraverso le acquisizioni, e posizionato Eni R&R come secondo operatore italiano dei punti di ricarica per le auto elettriche. A oggi, l'obiettivo è quello di sviluppare oltre 6 GW di capacità rinnovabile entro il 2025 e oltre 15 GW entro il 2030, con una base clienti destinata a crescere da 10 a oltre 15 milioni. Secondo le ultime valutazioni, la valorizzazione potrebbe arrivare fino a 15 miliardi. La valutazione tra 9 e 11 miliardi circolata a settembre è infatti considerata «conservativa».

Partita cruciale, ma Oltreoceano, quella che giocherà anche Leonardo che - dopo un primo tentativo di quotazione andato a monte - si prepara a tornare sul mercato con la controllata a stelle e strisce Drs che opera nella Difesa con nuove tecnologie. Il primo progetto di Ipo prevedeva il collocamento del 22-25% di Drs per un incasso di 730-800 milioni di dollari per la controllante che avrebbe mantenuto tra il 75% e il 78% del gruppo americano della Difesa. Assumendo che sia riproposta alle stesse condizioni Equita valuta che il 100% di Drs rappresenterebbe circa il 60% della capitalizzazione di mercato attuale di Leonardo. L'incasso per la società guidata da Alessandro Profumo sarebbe 0,53 miliardi, riducendo il debito netto 2021 sotto 2,8 miliardi.

Sul mercato, a breve, finirà anche Iveco (ora Iveco Group) visto che Cnh Industrial ha annunciato per inizio 2022 l'operazione di spin-off della società guidata da Gerrit Marx. Iveco Group raggruppa le attività relative a veicoli industriali, commerciali, tecnologie motoristiche, veicoli speciali e servizi finanziari. La valutazione oscilla tra 5 e 10 miliardi e punta a cogliere l'attenzione degli investitori verso una nuova mobilità. In Stellantis stanno invece lavorando allo scorporo di Comau, l'azienda che costruisce i robot per le catene di montaggio.

Le modalità e i tempi dell'operazione, che era stata annunciata al momento della fusione tra Fca e Psa, non sono però ancora stati resi noti.

Così come bisogna ancora alzare il velo su alcune Ipo verdi ipotizzate da utility come Snam, A2a ed Hera.

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