Eurolandia può ripartire da Madrid

L'economia occidentale, di fatto posta sotto un mezzo assedio da Cina e Brics, con la potentissima macchina industriale tedesca in ambasce e ricadute negative sul resto di Eurolandia, dovrebbe trovare ristoro proprio dalla nuova politica monetaria di Fed e Bce

Eurolandia può ripartire da Madrid
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L'euforia dei mercati finanziari statunitensi determinata dal calo del tasso di sconto definito dalla Fed, è una boccata di ossigeno per l'intero sistema dei mercati regolamentati e di riflesso per i cicli economici che sono stati appesantiti, da agosto ad oggi, dai rischi di recessione negli Usa. Ancora più importante dell'entità del taglio di 50 punti base sono le dichiarazioni di Jerome Powell che preannunciano una politica monetaria accomodante con i tassi che si livellano al pari dell'inflazione, ovvero una politica espansiva calibrata sul doppio fronte: inflazione sotto controllo che si aggira intorno al 2%, stimoli alle imprese ad investire facendo ricorso al finanziamento bancario a tassi iper sostenibili. Uno scenario che punta a limitare il rallentamento dell'economia Usa. L'economia occidentale, di fatto posta sotto un mezzo assedio da Cina e Brics, con la potentissima macchina industriale tedesca in ambasce e ricadute negative sul resto di Eurolandia, dovrebbe trovare ristoro proprio dalla nuova politica monetaria di Fed e Bce, entrambe indirizzate a proseguire nel taglio dei tassi.

Se tutto ciò è positivo, va detto che il rallentamento economico dell'Unione persiste e potrebbe accelerare. Un Pil in forte affanno,quello tedesco, o al lumicino, quello francese, o solo sufficiente, quello italiano, ha messo la sola Spagna, che ha sfoggiato uno sfavillante +2,7%, nelle condizioni di ridurre il deficit pubblico di quasi il 10 per cento. A renderlo possibile, oltre alla crescita, sono stati l'aumento delle entrate fiscali, in particolare quello sul reddito delle persone e imprese con quasi 8% e dell'Iva con oltre il 7%. I risultati lusinghieri raggiunti da Madrid sono stati trainati dalle esportazioni, dai servizi e dalla spesa pubblica, pur in presenza di investimenti privati ancora deboli. I consumi sono tornati a riguadagnare spinta grazie anche ad un impatto meno severo della crisi energetica . Anche l'aumento della popolazione sta contribuendo a determinare l'exploit in corso dell'economia.

La Spagna è il paese in cui la popolazione in età da lavoro è cresciuta di più da prima del Covid, condizione che sta concorrendo alla crescita del Pil pro-capite, significativo il ruolo del turismo e nel terzo quarter potrebbe esserlo anche di più.

L'insieme dei dati citati spingono a ritenerne che i fondamentali economici esibiti da Madrid continueranno a rimanere consistenti, così come la tenuta del mercato del lavoro, la riduzione dell'indebitamento del settore privato, che sarà favorito dalla progressiva diminuzione della stretta monetaria, mentre i fondi europei dovrebbero consentire ai consumi e investimenti di crescere intorno alle percentuali attuali anche nel 2025.

In una Eurolandia alla ricerca di una via per una consistente ripresa, il modello spagnolo appare quasi incredibilmente come il più virtuoso, resiliente e reattivo.

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