Europa, il report di Draghi diventa legge

Arriva la "Bussola della competitività" per accelerare gli investimenti tecnologici

Europa, il report di Draghi diventa legge
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«La libertà, la sicurezza e l'autonomia dell'Europa dipendono più che mai dalla sua capacità di innovare, competere e crescere». Questo è l'incipit della bozza della «Bussola della competitività» (Competitiveness Compass), la strategia quinquennale della Commissione Ue che sarà presentata mercoledì prossimo e che punta a rilanciare la produttività, colmando il divario di innovazione con Usa e Cina. Il documento si basa sui rapporti di Mario Draghi e di Enrico Letta e riprende proprio le parole dell'ex numero uno della Bce: «Senza un urgente cambio di marcia e di approccio, il futuro dell'Ue come potenza economica, destinazione di investimenti e centro di produzione è a rischio».

Secondo Bruxelles, la crescita economica dell'Ue deve essere trainata dall'innovazione, anziché da misure tradizionali come l'aumento dell'input di lavoro o il contenimento dei salari. Tuttavia, l'Europa si trova di fronte a un panorama complesso: gap di innovazione rispetto a competitor come gli Stati Uniti, costi energetici elevati e instabilità geopolitica. La transizione verso un'economia a zero emissioni di carbonio, inoltre, deve essere gestita in modo tale da non compromettere la competitività tecnologica e industriale. Forse è presto per parlare di revisione del Green Deal, ma è un passo avanti significativo. Tra gli obiettivi prioritari anche una drastica semplificazione del quadro normativo, con l'obiettivo di ridurre del 25% gli obblighi di rendicontazione per le imprese e del 35% per le Pmi. La Commissione proporrà anche una nuova definizione di «piccole mid-cap», introducendo una normativa su misura per circa 31mila aziende.

La Bussola si fonda su tre pilastri: colmare il divario di innovazione (previste strategie per le start-up e una serie di iniziative per il potenziamento delle tecnologie avanzate), ridurre i costi energetici e promuovere investimenti mirati in settori strategici come energia, digitale e tecnologia. È atteso anche un piano per l'acciaio, mentre è sempre più probabile che l'esecutivo comunitario riveda il Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Cbam) che tanti problemi crea alle imprese, soprattutto italiane. Tra le iniziative future spiccano, inoltre, una legge sulla ricerca (da adottare entro il 2026) per aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo, la creazione di AI factories, che sfrutteranno i supercomputer EuroHpc per accelerare l'adozione dell'intelligenza artificiale e una strategia europea sulle tecnologie quantistiche. Sarà, infine, introdotto uno European Biotech Act per incentivare innovazioni nel campo delle scienze della vita.

Con il nuovo bilancio pluriennale dell'Ue dovrebbe entrare quindi in azione l'annunciato Fondo Ue per la competitività. Entro fine giugno arriverà poi la proposta sull'Unione dei risparmi e degli investimenti, cruciale per mobilizzare i miliardi di investimenti necessari per colmare il divario. Secondo il rapporto Draghi, serviranno 750-800 miliardi di euro all'anno entro il 2030 per sostenere queste politiche, mentre ci sono 300 miliardi di risparmi Ue che ogni anno vengono investiti al di fuori dei confini.

Ecco perché il documento evidenzia la necessità di un maggiore coordinamento tra le politiche nazionali ed europee, affiancato da finanziamenti provenienti sia da risorse dell'Ue che da capitali privati. La speranza è che non sia troppo tardi, ma almeno Ursula von der Leyen potrà dire di aver tentato tutto il possibile.

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