Ex Ilva a rischio stop definitivo. Urso alla ricerca di nuovi partner

Ex Ilva a rischio stop definitivo. Urso alla ricerca di nuovi partner
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L'ex Ilva è sempre più a rischio chiusura. I sindacati sono in allarme. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha sottolineato che occorre compiere «tutte le azioni necessarie per garantire la continuità produttiva». I commissari hanno chiesto ad Acciaierie «aggiornamenti urgenti sullo stato di funzionamento degli impianti e le iniziative in corso di svolgimento», richiedendo una ispezione. Anche Invitalia, azionista al 38% di Acciaierie d'Italia, ha chiesto alla holding guidata da Lucia Morselli di «assumere tutte le iniziative necessarie per garantire la continuità aziendale e la sicurezza dei lavoratori e degli impianti», esprimendo «grande preoccupazione» circa un eventuale spegnimento degli altoforni le cui conseguenze sarebbero «potenzialmente disastrose e irreversibili». Secondo il segretario Uilm Rocco Palombella, infatti, a Taranto sarebbe in atto da giorni «la fase di spegnimento di diversi impianti, che ha già comportato la fermata dell'altoforno 2 e la preparazione allo stop delle batterie coke». Tutto questo si aggiunge alla fermata dell'altoforno 1 lo scorso agosto, dell'acciaieria 1, dell'agglomerato e di altri impianti. La Fiom ha rilevato che tutti gli stabilimenti ex Ilva «sono di fatto fermi con i lavoratori in cassa integrazione». Intanto prosegue il braccio di ferro per l'uscita di Arcelor Mittal (62%) da Acciaierie d'Italia. Entro il primo febbraio è attesa una risposta alla lettera di Invitalia che ha chiesto la verifica dei presupposti per avviare le procedure di amministrazione straordinaria.

Nel frattempo, si susseguono le interlocuzioni per trovare nuovi soci privati e il ministero delle Imprese lavora anche per tutelare le aziende dell'indotto da un ipotetico commissariamento. Nei giorni scorsi il ministro Urso ha annunciato un pacchetto di misure ad hoc tra le quali l'istituzione di un fondo di sostegno specifico.

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