Exor compra il 15% di Philips. E spinge sul settore sanità

Investimento da 2,6 miliardi. Opzione per salire al 20%. Il Ceo John Elkann: "Saremo azionisti di lungo termine"

Exor compra il 15% di Philips. E spinge sul settore sanità
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Colpaccio estivo per la holding della famiglia Agnelli. Exor, infatti, ha investito circa 2,6 miliardi di euro per rilevare il 15% di Royal Philips, società olandese specializzata in tecnologia per il settore della sanità. Ma non è finita perché - nel contesto dell'accordo - c'è anche l'opzione per salire fino a un massimo del 20 per cento. L'investimento di Exor prevede che la holding nomini un componente del Consiglio di sorveglianza di Philips.

L'interesse di casa Agnelli per il settore della sanità non è nuovo: la scorsa estate, infatti, era arrivato un investimento da 833 milioni per rilevare il 10% dell'Istituto Mérieux. Prima ancora c'era stata la fiche da 67 milioni per avere il 45% di Lifenet, presente con strutture ambulatoriali e ospedaliere in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio. Con l'impegno in Philips ora Exor ha investito nel settore 4 miliardi complessivi. Nelle casse della holding restano a disposizione per acquisizioni e investimenti in aziende un tesoretto di oltre 2 miliardi rispetto ai 5 miliardi di cui Exor aveva parlato a novembre 2022 agli investitori finanziari.

L'investimento in Philips è un'operazione di grande taglia e peraltro in un'azienda storica, una volta specializzata nell'elettronica di consumo e ora da diversi anni riposizionata nel settore della tecnologie sanitarie. Insomma, la preda ideale per Exor: l'amministratore delegato, John Elkann, aveva detto in una lettera agli investitori che quello della sanità «è un settore che continuerà a crescere nei prossimi decenni, per rispondere alle esigenze di una popolazione globale che diventa sempre più anziana».

La notizia dell'accordo ha fatto volare in Borsa il gruppo olandese, che ha guadagnato il 5,5 per cento. Mentre quello di Exor - quotato sempre ad Amsterdam - ha reagito più cautamente e chiuso in leggero calo (-0,3%). «Il percorso di cambiamento intrapreso da Philips negli ultimi anni ha creato un'azienda che unisce salute e tecnologia, due settori in cui siamo impegnati» ha dichiarato Elkann, «le nostre interlocuzioni hanno confermato il forte e positivo allineamento tra il nostro approccio di lungo termine per sostenere lo sviluppo delle nostre società e gli ambiziosi piani di Philips». Exor, quindi, come in altri investimenti si porrà a supporto del management, che ha lasciato trasparire la sua soddisfazione: «L'investimento di Exor, la sua prospettiva di lungo termine e la crescente attenzione per la salute e la tecnologia si sposano bene con la nostra strategia» è stato il commento di Roy Jakobs, ceo di Royal Philips. Sorride anche Feike Sijbesma, presidente del Consiglio di sorveglianza: «Il significativo investimento realizzato da Exor sottolinea la sua fiducia nella trasformazione di Philips in un'azienda specializzata della tecnologia per la salute, oltre che nel suo potenziale di crescita e di valore».

Dopo essere stata per più di 120 anni tra i maggiori marchi al mondo nel settore dell'elettronica, Philips ha deciso di scorporare e vendere tali attività a partire dal 2011 per concentrarsi sempre di più nel settore della salute.

L'azienda - che nel 2022 ha avuto ricavi per 17,8 miliardi - ha chiuso il secondo trimestre dell'anno con un fatturato di 4,5 miliardi, in crescita del 9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, e ha alle sue dipendenza circa 71.500 lavoratori.

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