«L'educazione finanziaria dei giovani dovrebbe partire dalle elementari, perché i bambini sono in grado di comprendere il concetto di moneta e risparmio già da piccoli». Due anni fa, in un'intervista al Giornale, lo aveva proposto Annamaria Lusardi, professoressa alla George Washington University School of Business e a capo di Edufin, il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria. L'idea ciclicamente torna e da questa, forse, ha preso spunto «Giochiamo con l'economia?», l'iniziativa con la quale la Federazione autonoma bancari italiani prende parte all'undicesima edizione della Global Money Week, manifestazione mondiale di educazione finanziaria promossa dall'Ocse che durerà fino al 26 di marzo.
Questa settimana, la Fabi presenterà «Risparmiare», «Bisogno o desiderio?» e «Facciamo economia», tre giochi interattivi per insegnare ai bambini della scuola primaria a gestire i propri soldini. I ragazzi delle medie, invece, potranno comprendere e acquisire dimestichezza con termini del mondo economico e finanziario con altri cinque esercizi: «Il prestito», «Il paniere degli italiani», «Le carte di pagamento», «La banca» e «L'inflazione».
«Siamo orgogliosi di essere stati ammessi per il terzo anno consecutivo a partecipare all'iniziativa dell'Ocse», ha commentato il segretario generale di Fabi, Lando Maria Sileoni. «Un riconoscimento importante che ci permette di continuare, con ancora più convinzione, ad occuparci di cultura economica». L'Italia, del resto, è storicamente un Paese con una scarsa educazione finanziaria. Uno studio dell'Ocse, datato 2020, colloca il nostro Paese al 25esimo posto su 26 per quanto riguarda le conoscenze in ambito economico e finanziario da parte della popolazione. Un dato che espone gli italiani a un certo grado di vulnerabilità, specie in un contesto di alta inflazione e turbolenze economiche come quello che stiamo attraversando.
Tutti gli otto giochi di Fabi sono online (e ci rimarranno anche dopo il 26 marzo) su edufin.fabi.it e disponibili su tutti i social dell'associazione Facebook, Twitter, Instagram, Youtube, Telegram e Linkedin.
Fra cruciverba, quiz e puzzle i ragazzi potranno così migliorare le loro conoscenze finanziarie: «Si tratta di concetti alla base dei meccanismi che regolano uno degli aspetti più importanti della nostra vita, quello economico e finaziario», continua Sileoni, «eppure sono concetti di cui gli italiani sanno ancora pochissimo. Competenze finanziarie di base ci rendono più consapevoli in attività quotidiane come aprire un conto corrente, accendere un mutuo, gestire i propri risparmi, pensare al proprio futuro».
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