La stangata sulla casa: quanto spendiamo (davvero) per il mattone

Un report Istat individua una crescente difficoltà delle famiglie italiane i cui redditi vengono sempre più minati dalle spese per la casa. Colpiti soprattutto i giovani e i nuclei a basso reddito

La stangata sulla casa: quanto spendiamo (davvero) per il mattone

Un rapporto dell’Istituto nazionale di statistica (Istat) sull’emergenza abitativa ha permesso di stabilire che circa 2,5 milioni di famiglie (il 9,9% del totale) spendono per la casa almeno il 40% del proprio reddito.

Si tratta di un valore medio che tocca il 36,6% tra le famiglie con un reddito contenuto nel primo quintile (il 20% dei redditi più bassi). Colpiti anche gli under 35, i quali sono in difficoltà nel 30,8% dei casi.

Mutui e affitti

I pesi che mutui e affitti esercitano sui redditi dei nuclei famigliari sottostanno ovviamente a geometrie diverse. Facendo leva sui valori medi elaborati dall’Istat, si osserva che le famiglie con redditi mensili di 5.473 euro spendono per la casa 363 euro al mese (poco più del 6,6%). Parallelamente i nuclei con un reddito medio di 839 euro al mese dedicano alla casa 288 euro, ossia il 32,2%.

Esaminando i dati usando come parametro di riferimento un reddito netto di 2.743 euro mensili, dal report si evince che una famiglia in affitto spende 579 euro al mese contro il 263 di una famiglia che possiede l’immobile nel quale vive, cifra quest’ultima che cresce a 377 euro se l’abitazione è soggetta a mutuo.

Per dare una maggiore profondità al contesto, occorre specificare che il 70,8% delle famiglie vivono in una casa di proprietà e che il 20,5% paga un affitto. Il restante 8,7% gode di un usufrutto o di un uso gratuito dell’abitazione in cui vive.

Tutto ciò ha un peso maggiore su chi vive da solo e sui giovani e ha ricadute anche sulla puntualità con cui si saldano le bollette delle utenze domestiche.

Pagamenti arretrati

Nel corso del 2021 il 9,4% delle famiglie in affitto ha pagato il canone in ritardo, il 2,7% ha pagato in ritardo il mutuo e il 6,2% non è riuscito a onorare le bollette delle utenze domestiche al momento della scadenza. Il recuperare pagamenti pregressi delle bollette e degli affitti mette in affanno il 13,5% delle famiglie a basso reddito che diventano il 16,3% quando si tratta di ritardi nel pagare l’affitto. Sempre rimanendo confinati al 2021 e nel perimetro delle famiglie coi redditi più bassi, il 9,4% di queste si è trovata in difficoltà con il pagamento del mutuo. Percentuali che salgono in modo inversamente proporzionale al reddito.

Immobili recenti

A pesare sulla qualità di vita anche l’età degli immobili in cui risiedono le famiglie. Il 70% dei nuclei vive in abitazioni costruite da oltre 30 anni e il 10% in immobili costruiti oltre mezzo secolo fa. Le costruzioni più recenti sono di norma appannaggio di famiglie con maggiore potere di acquisto.

Questo rende ancora maggiore la disuguaglianza, partendo dal presupposto generale secondo il quale più un immobile è vecchio e maggiore sarà la dispersione di calore e i danni a pavimenti, soffitti o finestre. Tutto questo ha ricadute anche sulle bollette energetiche che tendono a essere più alte proprio in virtù del maggiore ricorso a luce e gas per scaldare o raffreddare l’abitazione.

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