Osservando l’andamento dei mercati nelle ultime settimane, appare già in atto la cosiddetta “grande rotazione”, dalle obbligazioni alle azioni. Un fenomeno molto significativo dello scenario generale, vale a dire, lo spostamento di capitali e investimenti da ‘asset class’ più prudenti e conservative, come i bond, verso titoli con un rapporto tra rischio e rendimento più elevato, come le azioni.
Un passaggio importante di risorse, da un comparto finanziario all’altro, che si spiega innanzitutto per il fatto che gli attuali rendimenti nel settore dei ‘corporate bond’ sono spesso ridotti.
Ma il mercato azionario risulta oggi più attrattivo e in buona crescita rispetto al passato anche perché appaiono più favorevoli diversi fattori e condizioni di contesto. A partire dai segnali di ripresa del ciclo economico, a livello internazionale, le previsioni di un certo miglioramento del contesto europeo nel corso del 2013, le prospettive più rassicuranti e solide per l’Eurozona, la riduzione degli ‘spread’ sul credito e un migliore contesto finanziario complessivo.
Novità e vantaggi di cui possono beneficiare anche le aziende e società che operano in tutti questi Paesi, lasciando intravedere nuove opportunità interessanti per gli investimenti. L’Indice delle Borse mondiali (Msci World) da ottobre a gennaio è cresciuto di circa il 6%, i mercati emergenti del 7%. In Italia, Spagna e Giappone le performance nello stesso periodo sono state ancora maggiori, con un incremento di valore dei mercati azionari compreso tra il 10 e il 20%. E Piazza Affari, nelle previsioni di molti analisti, promette di proseguire nel 2013 questa tendenza rialzista.
Ma lo scenario finanziario, in cui ci si deve muovere per effettuare scelte e prendere decisioni importanti, risulta sempre più complesso e articolato, ricco di possibilità d’investimento e nuove opportunità, ma anche fonte di possibili insidie per chi non è un esperto del settore. Per questo, per un risparmiatore, investitore privato, risultano sempre meno opportune soluzioni e attività finanziarie ‘fai-da-te’.
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