Fed si prende una pausa. Per Bce è il quinto taglio

Trump: "Powell ha fallito". Attesa oggi l'Eurotower

Fed si prende una pausa. Per Bce è il quinto taglio
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Donald Trump parla, la Federal Reserve risponde. Sarà un match lungo e aspro, quello fra Casa Bianca e Eccles Building. Il primo round si è concluso ieri con la banca centrale Usa che ha lasciato i tassi invariati al 4.25%-4.5% . E' andato così a vuoto il pressing del neo-presidente, che giovedì scorso aveva annunciato l'intenzione di «chiedere che il costo del denaro scenda immediatamente». La Fed si prende invece la pausa largamente attesa e già annunciata in dicembre, quando gli allentamenti previsti per l'anno in corso erano stati ridotti a due, la metà rispetto alle stime di settembre. La tesi alla base dell'atteggiamento più guardingo si coglie nel passaggio-chiave del comunicato diffuso al termine della riunione del Fomc: «Il tasso di disoccupazione si è stabilizzato a un basso livello negli ultimi mesi e le condizioni del mercato del lavoro rimangono solide», mentre «l'inflazione rimane elevata». Parole da falco, corroborate dalla scomparsa dallo statement della locuzione secondo cui «l'inflazione ha fatto progressi verso l'obiettivo del 2%». Come dire: una tale situazione non permette margini di manovra in senso espansivo. Jerome Powell, leader della Fed, è stato perentorio: «Con la nostra posizione significativamente meno restrittiva di quanto non fosse stata e con l'economia ancora forte, non abbiamo fretta di adattare la nostra posizione politica». A maggior ragione visto che la Trumpnomics porta con sé un carico inflazionistico, soprattutto nella parte relativa all'introduzione di dazi commerciali, nonché tensioni sul mercato del lavoro a causa delle deportazioni in massa degli immigrati clandestini. Ma le possibili fiammate dei prezzi potrebbero essere contrastate da Trump con l'impulso alle estrazioni petrolifere nazionali e con tagli alla spesa federale. Ci vorrà tempo per capire come il nuovo inquilino della Casa Bianca vorrà muoversi. I trader sono convinti che la Fed manterrà le bocce ferme fino a giugno, con una probabilità del 61% di due tagli da 25 punti quest'anno. Una resistenza che sarà messa a dura prova da Trump. Il numero uno della Fed ha detto ieri di «non aver avuto contatti con Trump».

Il tycoon, invece, ha attaccato: «Powell e hanno fallito contro l'inflazione, ci penserò io».

Oggi tocca intanto alla Bce il compito di andare in senso contrario rispetto alla Fed. Scontato un taglio dello 0,25%, resta da vedere se in consiglio saranno avanzate richieste per una sforbiciata più robusta.

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