Federlegno: "La ripresa del 2021 a rischio per caro energia e guerra"

Il presidente Claudio Feltrin: "Le imprese guardano al futuro con grande incertezza e preoccupazione ma il settore ha fondamenta sane e guarda al Salone del Mobile come un'opportunità per crescere su nuovi mercati"

Federlegno: "La ripresa del 2021 a rischio per caro energia e guerra"

Il Salone del Mobile.Milano riparte celebrando i 60 anni della sua storia di successo in Fiera Milano a Rho dal 7 al 12 giugno prossimi con una grande edizione che mette in mostra tutti i Saloni e le Biennali in un momento di forte ripresa del settore legno-arredo sul mercato nazionale e su quelli esteri ma con prospettive di frenata nel 2022 ancora tutte da valutare nella loro portata a caura del caro energia e materie prime e dalla crisi russo-ucraina.

Ripresa certificata dai dati preconsuntivi elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo che indicano andamento particolarmente positivo per il Macro sistema arredamento e illuminazione, che chiude il 2021 con +11% rispetto al 2019, per un valore complessivo di fatturato di oltre 26 miliardi di euro ( 23,5 nel 2019) e un saldo commerciale attivo di 9,3 miliardi di euro in crescita del 19,7% sul 2020 e del 9,3% sul 2019.

“Le nostre imprese, che nel 2021 sembravano essersi lasciate alle spalle il periodo peggiore della pandemia, ora guardano al futuro con grande incertezza e preoccupazione per un conflitto che, oltre a essere un dramma umano, rischia anche di bloccare completamente la fase di recupero dell’economia italiana e di portare con sé scenari da recessione. È sufficiente - spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo - ascoltare il grido d’allarme di ogni imprenditore per capire quanto la situazione sia grave e che produrre sta diventando un lusso che sempre meno aziende possono permettersi. Intere catene produttive si fermano per i costi dell’energia ormai insostenibili e anche nella nostra filiera c’è chi ha già spento per un periodo i motori. Mi riferisco alle prime lavorazioni del legno su cui l’incidenza dei costi energetici è davvero pesante e questo ha già avuto ricadute sui listini dei prodotti finali e ben presto inciderà anche sulla disponibilità di materie prime”.

“Come Federazione ci siamo attivati sia attraverso un confronto con gli associati, sia con le istituzioni, perché le aziende più colpite possano avere il supporto e le informazioni necessarie ad affrontare questo difficile momento - aggiunge -. Il 2021 si è chiuso in maniera sorprendentemente positiva per l’arredo e per i sistemi legati alla casa in particolare, ma il livello di incertezza geopolitica e lo stop and go sui bonus edilizi stanno creando confusione e rallentamenti di cui purtroppo registriamo già i primi segnali”.

“Nonostante questo, le nostre imprese sono pronte a mostrarsi al mondo al Salone del Mobile.Milano di giugno. È un segnale che ci infonde coraggio e fiducia e che testimonia come il nostro sia un settore dalle fondamenta sane - sottolinea Claudio Feltrin -. Le fiere in presenza rappresentano un fattore chiave per un’auspicata normalizzazione delle esportazioni e degli scambi commerciali che oggi devono fare i conti con un quadro internazionale improvvisamente cambiato. Le nostre aziende hanno già dimostrato durante il covid di essere flessibili e resilienti: ora sono di nuovo chiamate a dimostrarlo, attuando in tempi stretti un cambio di rotta, verso nuovi mercati che possano rimpiazzare quello russo e quelli di sua diretta influenza”.

“Non sarà un’operazione facile, il posizionamento sui mercati non risponde mai a un approccio mordi e fuggi e si stiamo facendo portavoce nelle sedi competenti delle aziende i cui fatturati sono del tutto o in gran parte compromessi a causa della guerra e che avranno bisogno di essere accompagnate nella fase di diversificazione dei mercati - aggiunge ancora il presidente di FederlegnoArredo -. Il Salone dei 60 anni sarà a maggior ragione, un’opportunità per i nostri imprenditori. Sono certo che sapranno sfruttare tutte le potenzialità della fiera del design più importante al mondo. Fare sistema sarà fondamentale per difendere il valore economico e simbolico che il nostro settore rappresenta per il Made in Italy nel mondo”.

Poi Feltrin lancia di nuovo l'appello perché "il legno che cresce, che tagliamo e lavoriamo in Europa non venga esportato fuori dai confini europei, principalmente verso la Cina", ricordando il lavoro di squadra fatto con altre federazioni europee e "scrivendo alla Commissione europea". "Adesso stiamo facendo pressione attraverso il ministero degli Esteri e dello sviluppo economico affinchè facciano anche loro, a livello governativo, pressione per quanto riguarda le esportazioni del legno", questo perché la Russia aveva annunciato il blocco delle esportazioni dal primo gennaio di quest'anno. Non solo, la Russia è il primo fornitore di betulla per l'Italia e ha bloccato l'export in seguito al conflitto. "È il principale produttore mondiale di questo legno, copre 80% del fabbisogno e ora non si può più acquistare. Ci sono scorte solo per un paio di mesi e se non si risolverà la guerra, questo potrà avere dei risvolti trasversali, non solo sul nostro comparto ma su tutti gli altri che impiegano la betulla".

Dall’analisi del Centro Studi FederlegnoArredo, per le vendite sul mercato italiano, il Macrosistema arredamento e illuminazione registra un aumento del 12,8% sul 2019 (+23,7% sul 2020), sostenuto dall’efficacia delle agevolazioni fiscali e dalla centralità che ha assunto la casa nella vita degli italiani durante la pandemia. Si attendono però i bilanci aziendali 2021 considerando che le vendite hanno subìto, soprattutto negli ultimi mesi del 2021 - effetto che si produrrà anche nel 2022 - un rialzo dei prezzi di listini per assorbire gli aumenti di materie prime ed energia.

Dati economici legno arredo 2021

Sul fronte delle esportazioni - che pesa per quasi tre quarti delle vendite estere totali della filiera legno-arredo - la crescita è del 20,9% sul 2020 (+9,4% sul 2019). Bene tutti i principali mercati, caratterizzati da netti incrementi dal 2020 al 2021.
Nel periodo gennaio-novembre 2021 la Francia (+25,1% sul 2020, +15,5% sul 2019, fatturato alla produzione 2 miliardi di euro nel 2021) si conferma come prima destinazione: le dimensioni dell’export made in Italy e i tassi di crescita ne fanno uno sbocco commerciale promettente dove anche il contract ha uno dei principali hub mondiali.
Al secondo posto gli Stati Uniti (+42,8% sul 2020, + 33,7% sul 2019, fatturato alla produzione 1 miliardo e 356 milioni di euro nel 2021), con andamenti dinamici per i comparti camere da letto, imbottiti, materassi, complementi d’arredo, mobili e accessori bagno e illuminazione.
Seguono la Germania (+15,3% sul 2020, +13,3% sul 2019), con andamenti positivi nelle esportazioni area living e termo arredi, Regno Unito (+25,5% sul 2020, -2,6% sul 2019) Svizzera (+18% sul 2020, +9,7% sul 2019) e Cina (+28,9% sul 2020, +11,8% sul 2019), in marcata crescita per i comparti vasche da bagno e chiusure doccia, imbottiti, camere da letto, pavimenti. La Russia passa dal +14,9 sul 2020 al -5,9 sul 2019.

Tra i sistemi più dinamici: l’arredamento (+15,6% sul 2019) e l’arredobagno (+10,1% sul 2019) sia per le vendite Italia che per le vendite estere. Bene anche le cucine (+12,2% sul 2019) che recuperano sul 2020 e supera i livelli pre-pandemia.

Parziale recupero anche per i comparti del non residenziale (uffici, arredamenti commerciali, hospitality), meno dinamici quelli più connessi con il contract rispetto a quelli legati alla casa: se l’andamento del sistema ufficio rispetto al 2020 è positivo (+20,0% il fatturato alla produzione), non sono tuttavia ancora recuperati i valori registrati nel 2019 (-4%) prima del periodo pandemico. A causa dell’export ancora rallentato, il sistema illuminazione si mantiene al di sotto dei livelli 2019, mentre le vendite sul mercato italiano tornano ai livelli pre-pandemia (+2,8%).

Il tema dell’approvvigionamento è aggravato dalla crisi russo-ucraina e sta avendo e seguiterà ad avere pesanti ripercussioni anche nel 2022: il conflitto accresce le difficoltà di delle imprese e spinge ulteriormente al rialzo i prezzi di materie prime ed energia, arrivando fino al prodotto finale, queso rende meno competitivi i nostri prodotti e le nostre aziende.
Da Ucraina, Russia e Bielorussia importiamo circa il 5,3% di tronchi, pannelli e segati che valgono 468.948 metri cubi (dati gennaio-novembre 2021) sui circa 9 milioni di metri cubi totali che arrivano in Italia da tutto il mondo. La Russia vale il 2,5%, l’Ucraina il 2,3% e la Bielorussia lo 0,5%.

Il peso della Russia sull’export della filiera legno-arredo è pari a 410 milioni di euro (dati aggiornati a novembre 2021) e nel 2019 era di 435, con una diminuzione di circa 6 punti percentuali.

Il Macro sistema arredamento e illuminazione invece vale circa 340 milioni di euro (361 nel 2019) con una diminuzione di circa il 6%. Nella "classifica" dell'export del Macro Sistema arredamento la Russia è il nono Paese, dietro a Cina, Spagna e Belgio.

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