Ferretti, sul tavolo tre possibili acquisizioni. E Sanlorenzo vola con ricavi verso il miliardo

I dazi Usa non spaventano. E Galassi ha 125 milioni in cassa

Ferretti, sul tavolo tre possibili acquisizioni. E Sanlorenzo vola con ricavi verso il miliardo
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La nautica di lusso italiana continua a viaggiare col vento in poppa, tra buone performance di bilancio e progetti di espansione. Il gruppo Sanlorenzo, per esempio, ieri ha divulgato numeri record riguardo al 2024 con ricavi in crescita del 10,7% a 930,4 milioni e un record della marginalità (ebitda) a 176,4 milioni (+12%), per un utile netto di 103,1 milioni (+11,1%) ben superiore alle aspettative. Risultati che hanno permesso al gruppo degli yacht guidato da Massimo Perotti di proporre un dividendo di 1 euro per azione, pari a un payout del 34% dei profitti. Dazi e incertezze non penalizzano Sanlorenzo, che per il 2025 prevede ancora una crescita con ricavi che potrebbero superare anche il miliardo. «Confermiamo con orgoglio la piena realizzazione dei nostri obiettivi», ha detto Perotti, «con risultati finanziari record, il consolidamento della rete di distribuzione diretta e l'ingresso nel settore della vela». Il gruppo, infatti, lo scorso anno ha acquisito Swan e Simpson Marine.

Certo va bene anche Ferretti Group, guidata dal ceo Alberto Galassi (in foto), che ha presentato i conti una decina di giorni fa con una marginalità (ebitda) che ha superato la guidance a 190 milioni e un cospicuo portafoglio ordini a 1,7 miliardi (+11,6%). Uno stato di salute che ha fruttato alla società di nautica italiana, che conta nel suo capitale i cinesi di Weichai con il 37,5% delle quote, un tesoretto in cassa da 125 milioni dal quale si attingerà per portare a termine alcuni obiettivi sul fronte dello shopping. Per Ferretti group il 2025, infatti, è «l'anno della crescita per acquisizioni». Ieri, in un incontro a Milano, il ceo ha spiegato: «Abbiamo sul tavolo vari dossier», auspicando di chiudere un'operazione «entro il primo semestre» di quest'anno. Tra i candidati «ci sono tre dossier», precisa Galassi. Si tratta di aziende con «business complementare». I segmenti a cui guarda sono gli yacht composite (fino a un massimo di 30 metri, con scafi in materiale composito, vetroresina o fibra di carbonio) e i made to measure (da 30 a 43 metri con un elevato grado di personalizzazione) dove c'è la maggior marginalità, ma è più probabile che si guardi a un cantiere o a un business come un produttore di motori o arredi. Tra le novità, inoltre, torna sul tavolo un vecchio progetto di buyback.

Il gruppo prevede un'ulteriore crescita quest'anno e non teme eventuali dazi americani: sotto i 24 metri, infatti, le barche negli Usa sono vendute dalla controllata americana e i super yacht vengono ritirati in Italia.

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