Il tempo dei profitti a palate con basso rischio di credito è finito per le banche. A sostenerlo è il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta (in foto), nel corso di un'intervista condotta da un direttore del Fondo monetario internazionale tedesco, Alfred Kammer. Secondo il numero uno di Bankitalia, infatti, questa congiuntura favorevole per le banche Ue «non durerà», di conseguenza gli istituti cercheranno una via per ricostruire la redditività perduta e una delle strade passa proprio per le fusioni. «Non è indesiderabile aspettarsi aggregazioni tra banche a livello europeo», ha detto Panetta. A maggior ragione perché l'Unione bancaria è nata anche sull'idea di avere banche di dimensione continentale in grado di lavorare in tutta l'eurozona.
Visto l'interlocutore tedesco era impensabile che non si arrivasse a parlare dell'unica grande fusione tra banche europee all'orizzonte: quella tra l'italiana Unicredit e la tedesca Commerzbank. «Se ti riferisci al progetto di cui tutti parlano, la valutazione di questa operazione deve essere fatta solo sulla forza delle entità che nascerebbe attraverso una fusione» ha detto il governatore che si è espresso per la prima volta da quando è emersa la partecipazione di Unicredit nel capitale dell'istituto tedesco. «Non è un discorso sulla nazionalità, non è una sfida Italia-Germania, Alfred, nel calcio spesso le abbiamo vinte, ma qui non è calcio e non sono entusiasmato se una banca italiana compra una banca straniera come non lo ero in passato quando le banche straniere venivano nel nostro Paese e compravano le banche italiane». Panetta, inoltre, ha rassicurato che da parte del Ssm (il meccanismo di vigilanza unico) ci sarà «una oggettiva analisi delle condizioni degli istituti che potranno risultare dall'operazione».
Le «banche paneuropee» vanno nella «giusta direzione», poiché l'unione bancaria e dei mercati dei capitali «è molto importante per l'Unione europea» ha detto invece Kammer,
rispondendo a una domanda sulla vicenda Unicredit-Commerzbank. L'Fmi, pur senza affrontare il caso specifico e ragionando in termini generali, è favorevole alle aggregazioni: «È la nostra raccomandazione», ha detto Kammer.
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