Finita la tregua: il Fisco dimezza i tempi per le cartelle

Ogni contribuente avrà meno tempo per saldare i debiti con il Fisco: ecco cosa cambia da settembre e le sanzioni in caso di ritardi

Finita la tregua: il Fisco dimezza i tempi per le cartelle

La pacchia è finita: il fisco torna a bussare alle porte degli italiani per riscuotere quanto dovuto dopo una sospensione durata più di tre mesi. Dal 4 settembre, gli avvisi che invierà l'Agenzia delle Entrate per regolarizzare le posizioni relative a Irpef e Iva avverranno entro 30 giorni invece dei 60 giorni che aveva deciso il governo Draghi a metà maggio.

Cosa sta per cambiare

Quindi, da settembre cambierà la modalità di pagamento per chi avrà già ricevuto il primo avviso: un mese di tempo e non due per pagare le tasse: Come ricorda IlMessaggero, il contribuente sarà chiamato a versare gli interessi dovuti e la sanzione sarà ridotta a un terzo di "quella ordinariamente prevista nei casi di omesso e tardivo versamento di imposte". Coloro i quali avranno invece ricevuto un avviso per via telematica, dovranno effettuare il pagamento e usufruire della misura ridotta entro i tre mesi da quando è stato emesso l'avviso. In caso di errore da parte del Fisco, il contribuente potrà avere la stessa riduzione se lo segnalerà tempestivamente: in questo caso, le somme dovranno comunque essere versate entro i 30 giorni dalla comunicazione originale.

Sanzioni e interessi

Chi rispetta la tempistica di un mese non dovrà, ovviamente, pagare alcun interesse o sanzione aggiuntiva. Chi invece sarà considerato ritardatario, avrà una maggiorazione del 30% che potrebbe essere ridotta al 15% se il versamento sarà effettuato entro i 90 giorni. Se il ritardo si accorcia ulteriormente scendendo entro i 15 giorni, la multa sarà ridotta all’1% per ogni giorno di ritardo. Dopo i tre mesi, il Fisco attiverà il "procedimento ordinario di riscossione per il recupero dell’imposta", con interessi e la sanzione al 100%: in pratica, ci sarà il famoso invio della cartella esattoriale.

Cos'è il "ravvedimento sprint"

Come abbiamo visto sul Giornale.it, fino al 15 settembre 2022 sarà possibile usufruire del "ravvedimento sprint", valido soltanto se il pagamento della somma mancante sarà effettuata entro 14 giorni dalla scandeza: si dovrà pagare uno 0,1% in più per ogni giorno di ritardo e gli interessi saranno pari all'1,25%. Trascorsi i 15 giorni e fino al 30esimo, la multa sarà dell'1,50% in più e si applcherà il cosiddetto "ravvedimento breve".

Infine, se il versamento avverrà dopo i 30 giorni ma entro i 90, si andrà incontro a una sanzione dell'1,67%, che lieviterà fino al 3,75 % se il pagamento sforerà ulteriormente i tempi e avverrà tra i tre mesi e l'anno.

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