Flat tax, ecco i numeri che zittiscono Letta e gli ultrà delle tasse

2 milioni di lavoratori in Italia già usano la flat tax grazie alla partita Iva in regime forfettario: i dati rilanciati da Salvini parlano di un sistema fiscale già noto.

Flat tax, ecco i numeri che zittiscono Letta e gli ultrà delle tasse
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Matteo Salvini torna a colpire Enrico Letta sul fronte della politica fiscale e lo fa difendendo il cavallo di battaglia della Lega, la flat tax. Una proposta definita insoddisfacente da Letta, che l'ha ritenuta iniqua e svantaggiosa, soprattutto per i giovani, preferendole un'imposta patrimoniale da utilizzare per una dote da dare ai più giovani. In un post sul suo profilo Facebook, il leader leghista ha rivendicato l'utilizzo dell'aliquota unica in un settore in cui essa è di fatto già presente, la tassazione delle partite Iva.

Salvini cita che nel corso del 2021 sono state aperte circa 549.500 nuove partite Iva. Di queste 239.203 sono state gestite da soggetti che hanno aderito al regime forfetario (anziché al regime fiscale ordinario), con un aumento dell’11% in confronto al 2020; tali adesioni rappresentano il 43,5% del totale delle nuove aperture di partita Iva. Il regime fiscale forfettario, lo ricordiamo, si applica a al di sotto della soglia dei 65 mila euro di fatturato annuo ed è rivolto alla platea di soggetti che prediligono il meccanismo della flat tax. Il regime forfettario garantisce un'aliquota del 15% sull'imponibile, ridotta al 5% per i primi cinque anni per chi avvia una nuova attività.

Ebbene, per l'imposizione di redditi da lavoro in sostanza si può parlare di una flat tax già esistente di fatto, essendo la platea delle partite Iva una quota consistente del mercato del lavoro. Salvini ricorda che l'autoimprenditoria è scelta per il 48% da lavoratori under 35, i "giovani" target della proposta di Letta.

Complessivamente, ricorda Salvini, sono 1,9 milioni i lavoratori italiani che usano il regime forfettario e dunque usufruiscono in un modo o nell'altro di quella che a tutti gli effetti è una flat tax. "Risultato, più lavoro (soprattutto per i giovani) e quindi più incassi per lo Stato. Chi lo dice a Letta?", commenta sul suo profilo il senatore leghista. Il corollario del suo messaggio è chiaro: le partite Iva, spina dorsale dell'economia italiana, non hanno timore di lanciarsi nell'utilizzo di un regime a aliquota piatta. E dunque è auspicabile un incremento dell'uso della flat tax anche al reddito dipendente, in modo tale da poter permettere ai lavoratori di poter usufruire della stessa aliquota massimale (15% per la Lega) che è imposta oggi sulle partite Iva forfettarie.

I dati riportati da Salvini sono corretti. Il ministero dell'Economia e delle Finanze è la fonte delle statistiche sulle nuove partite Iva, i regimi forfettari e le aperture realizzate dai giovani. Sul numero totale di regimi forfettari, riporta True Numbers, "i dati del ministero dell’Economia e delle Finanze relativi alle dichiarazioni fiscali del 2020", che si riferiscono ai redditi del 2019, parlavano di "1 milione e 566 mila partite Iva a regime forfettario" dopo l'aumento da 30 a 65mila euro della soglia massima di applicazione dello stesso ad opera del governo gialloverde. Ebbene, sommando a questa cifra l'incremento del 2020 (215mila) e del 2021 (239mila) si va addirittura oltre la cifra riportata da Salvini, a quota 2 milioni di persone. Una componente importante del mondo del lavoro italiano.

La cui evoluzione ci insegna come, nel nostro contesto economico, la flat tax sia tutto fuorché un corpo estraneo o alieno. Con buona pace di Letta, ci sono numeri che parlano chiaro e descrivono una pratica diffusa nel cuore della comunità professionale ed imprenditoriale.

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