I dati Istat non sono incoraggianti per la salute dell'economia italiana nel breve periodo. Andiamo incontro ad una frenata consistente e soprattutto ad una contrazione dei consumi. Come sottolinea l'istituto di statistica di fatto va incontro ad una fase di rallentamento dei ritmi produttivi. A maggio, spiegano i ricercatori dell’istituto di statistica, l’indice del clima di fiducia dei consumatori ha segnato una forte flessione, alimentata dal marcato peggioramento dei giudizi e dalle attese sulla situazione economica del paese.L'Ista sottolinea anche come siano in contrazione le vendite al dettaglio. Un dato questo che si va ad innestare sull'eventuale aumento dell'Iva che potrebbe ulteriormente frenare i consumi. Le associazioni di categoria sono sul piede di guerra.
Sia Confcommercio che l'unione nazionale consumatori, come anche federconsumatori mettono in guardia il governo da un ritocco verso su dell'imposta sul valore aggiunto: "I dati sul commercio resi noti oggi dall’Istat rappresentano, purtroppo, l’inizio di una catastrofe annunciata. Le vendite registrano un calo delle vendite al dettaglio del -0,9% sul mese e del -5,4% sull’anno. Un andamento che va oltre ogni previsione negativa e che preoccupa fortemente.
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