La Gamestop-mania va verso il gameover

Crolla il titolo a Wall Street (-50%), Netflix e Mgm pensano a un film. Giù l'argento

La Gamestop-mania va verso il gameover

Due film sono in cantiere (Mgm e Netflix) per raccontare la Gamestop-Saga. Ma l'happy end è tutt'altro che scontato. Gli stratosferici guadagni della scorsa settimana, alimentati dalla guerra ingaggiata dai day trader contro i fondi speculativi, si stanno assottigliando con la stessa rapidità con cui erano stati accumulati. Ieri il titolo ha deragliato: un secco -50%, da sommare al ribasso del 30% di lunedì. Un bagno di sangue ancora maggiore è stato evitato solo grazie alla decisione presa dal broker online Robinhood di allentare le restrizioni sull'acquisto delle azioni della catena di videogiochi.

C'è però chi, comunque, parla di gameover, di fenomeno esaurito anche per gli altri titoli più «shortati» come Amc Entertainement, Nokia e BlackBerry. Una sorta di tilt causato da buona parte degli stessi ribelli di WallStreetBets, che avrebbero preferito incassare laute plusvalenza dopo aver acceso la miccia speculativa prendendo di mira le posizioni ribassiste degli hedge fund. Ma già lunedì scorso, a seduta chiusa, si era capito che la musica stava cambiando: milioni di titoli Gamestop erano stati «liberati» dai possessori e messi a disposizione dei gestori che necessitavano di coprire le posizioni short. Con il risultato di provocare una caduta verticale dei tassi d'interesse (dal 26% al 10%) sui titoli dati in prestito e delle quotazioni dell'azienda texana.

La piega che sta prendendo la Gamestop-mania non dispiace affatto a Wall Street, la cui attenzione è stata ieri catalizzata anche dalle trimestrali di giganti hi-tech come Amazon e Alphabet, diffuse a Borsa chiusa. La risalita del 2% del Dow Jones è la plastica rappresentazione di un sospiro di sollievo collettivo per - forse - lo scampato pericolo. Il timore, infatti, era che l'attività di trading selvaggio potesse estendersi ad altri settori del mercato alimentando una bolla difficile da arginare. La politica, intanto, osserva e rimanda al 18 febbraio, quando si riunirà la commissione della Camera per i servizi finanziari, l'esame del dossier. Non è escluso che i riflettori vengano accesi anche sulle quotazioni dei contratti future sull'argento, saliti a inizio settimana del 9,3%, ai massimi dal 2013, grazie all'interesse degli investitori retail. I guadagni sono stati tuttavia quasi completamenti erosi dal ribasso di ieri dell'8,7%, a 26,87 dollari all'oncia, provocato dalla decisione del Chicago Mercantile Exchange (Cme) di estendere i margini sui contratti future da 14mila a 16.500 dollari per evitare la volatilità. Uno «squeeze» del mercato dell'argento «oggi è praticamente impossibile» hanno commentato gli esperti di Goldman Sachs.

Quanto sta

accadendo rischia di complicare il lavoro degli sceneggiatori ingaggiati da Mgm e Netflix per rinnovare, con due film di prossima uscita, la saga cinematografica dei «Wall Street movies». Il finale potrebbe essere ancora aperto.

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