Gas, i Balcani verso l'indipendenza da Mosca: ecco come

È stato inaugurato il gasdotto Grecia-Bulgaria lungo 182 km e con una capacità che può arrivare a oltre 5 miliardi di metri cubi l'anno. Il gas proviene dall'Azerbaigian

Gas, i Balcani verso l'indipendenza da Mosca: ecco come

Il gas è ormai diventato il bene primario soprattutto in vista della prossima stagione invernale. La chiusura totale del Nord Stream da parte della Russia potrebbe diventare realtà e l'Unione Europea intende correre ai ripari. Se l'Italia si è intanto garantita il gas algerino, alcuni Paesi balcanici potranno contare sull'Interconnector Grecia-Bulgaria: un gasdotto lungo 182 km con una capacità iniziale di 3 miliardi di metri cubi l'anno che dovrebbe essere implementata fino a 5,5 miliardi.

L'indipendenza da Mosca

L'Interconnettore collega Atene e Sofia e servirà a esportare gas anche all'Ucraina, alla Romania, all'Ungheria, alla Serbia e al Nord della Macedonia. Dopo 12 anni dall'inizio del progetto, l'inagurazione si è svolta quattro giorni fa ed è uno dei più concreti passi fatti per abbandonare quanto prima la dipendenza dalle forniture russe previste entro la fine del 2030. Il gas proviene dall'Azerbaigian e sarà un "serbatoio" al quale anche l'Italia potrebbe avere intenzione di attingere. "È tempo di lasciare la politica di divisione nel passato e iniziare a lavorare insieme per un futuro migliore", ha twittato Kiril Petkov, primo ministro bulgaro.

"Rete efficace e affidabile"

L'interconnettore Grecia-Bulgaria (Igb) è stato inaugurato alla presenza del premier greco, Kyriakos Mitsotakis, a Komotini, nella Grecia settentrionale. Il primo ministro greco ha parlato dell'Igb non soltanto come di un progetto utile a trasferire gas naturale, ma anche come un "conduttore di valori comuni". Questo gasdoto è "un ponte energetico decisivo che unirà il sud geografico al nord, avvicinando la Grecia alla Bulgaria", ha dichiarato alla stampa Mitsotakis. Petkov ha poi sottolineato l'importanza di questa attivazione per cambiare "la mappa della regione, dando nuovo slancio alla cooperazione e assicurando l'accesso a nuove fonti, combattendo così il monopolio russo sulle forniture".

Costi e progetti

ll gasdotto è costato 226 milioni di dollari e aiuterà l'Europa a sgancarsi da Mosca: ad aprile, il colosso energetico russo Gazprom ha deciso di sospendere le consegne di gas alla Bulgaria dopo il rifiuto di Sofia di pagarne in rubli le importazioni. Al momento, secondo la Reuters, il consumo annuale in Bulgaria è di circa tre miliardi di metri cubi di cui oltre il 90% di provenienza russa. La Grecia, invece, lo scorso hanno ha utilizzato circa sette miliardi di metri cubi.

Intanto, l'Italia si prepara a fronteggiare un'eventuale emergenza: dei tre livelli di allarme ci troviamo al primo stadio di allarme, "early warning", ossia un'allerta precoce per la riduzione delle importazioni come accade da un paio di giorni. Le altre due fasi, alert ed emergenza, potrebbero non verificarsi se il governo Draghi riuscirà in tempo a far fronte al potenziale pericolo di un taglio delle forniture ancora più cospicuo.

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