Generali compra Axa Grecia. Con un assegno di 165 milioni

Esteso fino al 2040 l'accordo di bancassurance con Alfa Bank. Atene è tra i Paesi con più potenziale di crescita

Generali compra Axa Grecia. Con un assegno di 165 milioni

Generali brinda al 2021 rafforzandosi in Grecia. Ma c'è già sul mercato chi scommette che sia solo l'inizio e che il prossimo obiettivo possa passare dall'Europa Centro-Orientale. D'altro canto, il Leone di Trieste può ancora contare su un tesoretto di 2,5 miliardi dei 3-4 miliardi destinati, dal piano industriale del 2018, a consolidare la leadership del gruppo in ambito assicurativo nei Paesi europei e a crescere nell'asset management. Maggiori indicazioni potrebbero arrivare nei prossimi mesi con un nuovo piano industriale, considerando che quello in corso termina nel 2021.

Poche ore prima di Capodanno il gruppo assicurativo guidato da Philippe Donnet ha annunciato l'acquisizione delle attività greche di Axa per 165 milioni, pari a 12,2 volte gli utili, e contestualmente ha rinegoziato l'accordo di distribuzione in essere tra Axa Grecia e Alpha Bank in scadenza a marzo 2027, estendendolo per altri 20 anni. L'operazione consente a Generali di rafforzarsi in un Paese che ha garantito al gruppo una crescita costante e che, soprattutto, presenta ampi spazi di miglioramento. Il Leone di Trieste, attivo in Grecia dal 1886, è al momento la sesta compagnia di assicurazioni con una quota di mercato del 5,4% (era l'1,7% solo nel 2002), più di 305mila clienti, 3mila agenti assicurativi e una raccolta premi attestatasi nel 2019 a 218 milioni. Grazie all'operazione appena sottoscritta, Generali conquista la seconda posizione nel segmento Danni e la 3° nel segmento Salute. Axa Grecia porta infatti in dote una raccolta premi lorda di 168 milioni e può contare su una rete di distribuzione composta dagli sportelli di Alpha Bank e da oltre 600 agenti. Quanto al futuro, Atene assicura ampi spazi di potenziale espansione: da un lato il mercato è tra i più sotto penetrati d'Europa (il rapporto tra premi lordi e Pil è fermo al 2,3% rispetto al 5,8% del Portogallo), dall'altro l'Ocse stima una ripresa del Pil del 2% per l'anno in corso e del 7% sul 2022.

«L'acquisizione è in linea con la strategia Generali 2021, che mira a rafforzare la nostra leadership in Europa. Con Axa Grecia ottimizziamo il nostro posizionamento strategico nel Paese, grazie a un approccio dinamico e multicanale con importanti economie di scala», sostiene in una nota Jaime Anchústegui Melgarejo, ad International di Generali. «Il nuovo accordo con Generali conferma il focus di Alpha Bank nel migliorare la sua posizione competitiva nell'ambito della bancassurance», ribadisce Vassilios Psaltis, ad di Alpha Bank.

La partita più delicata per Generali, tuttavia, non si gioca in Europa ma in Italia, tra le preoccupazioni espresse dal Copasir a difesa dell'italianità del gruppo (che ha in cassa 57 miliardi circa di Btp e gestisce una buona fetta del risparmio dei connazionali) e i complessi equilibri tra soci, a loro volta alle prese con il riposizionamento dei pesi nella compagnia assicurativa in vista della scadenza del cda nel 2022, praticamente dietro l'angolo.

L'acquisizione, la scorsa estate, del 24,46% di Cattolica ha riacutizzato le tensioni tra gli azionisti. A essere tutt'altro che entusiasti erano Francesco Gaetano Caltagirone (al 5,36%) e Leonardo Del Vecchio (al 4,84% di Generali e all'11% di Mediobanca), gli stessi che lo scorso inverno avrebbero bloccato sul nascere una possibile fusione tra Mediobanca (azionista di Generali al 13%) e Banca Generali (controllata dalla compagnia assicurativa con il 50,1% del capitale). Non solo.

Pochi giorni fa Banco Bpm, proprio invocando il «cambio di controllo» in Cattolica seguito all'ingresso di Generali, ha esercitato l'opzione di acquisto sulla quota detenuta dalla compagnia assicurativa veronese nella partnership di bancassurance costituita tra i due gruppi. Il rischio di una lunga battaglia legale è concreto e potrebbe influenzare anche Trieste.

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