Generali Italia e Cdp Venture Capital puntano sulla «silver economy» con Convivit, una realtà immobiliare destinata agli over 65. Nel 2045, infatti, secondo le stime dell'Istat, gli ultra 65enni, già oggi in costante aumento (con una crescita del 5% registrata negli ultimi vent'anni), saranno 20 milioni rispetto ai 13,6 milioni del 2018. Uno scenario in cui i consumi dei senior sono destinati ad aumentare.
Ispirata dai nuclei urbani Usa destinati ai senior in cui sono ambientati numerosi successi hollywoodiani (come Cocoon), Convivit vuole proporre anche in Italia un modello abitativo dedicato ad anziani autosufficienti. Convivit, partecipata al 50% da Cdp Venture Capital (tramite il fondo Boost Innovation) e al 50% da Generali Wellion, è guidata da Andrea Mecenero e punta ad aprire entro il 2030 venti residenze in grado di ospitare fino a 2.500 persone. «Grazie a questa partnership con Cdp portiamo in Italia un nuovo modello abitativo su modello internazionale con servizi digitali, di assistenza e benessere, dando un contributo concreto alla realizzabilità di politiche per l'active ageing. Puntiamo a rendere disponibili, entro il 2030, duemila appartamenti moderni basati su un nuovo concept che integra servizi, IoT (Internet of Things) spazi comuni e aree verdi», ha dichiarato Marco Sesana, country manager & Ceo Generali Italia, a margine della presentazione del meeting di Rimini 2021.
Il settore, quello della Silver Economy, diventa ogni giorno più strategico. Gli over 65 sono una fascia d'età particolarmente attraente considerando che, secondo uno studio di scenario di Confindustria, si caratterizzano per un consumo pro capite medio annuo più elevato rispetto a quello degli under 35 (15.700 euro contro 12.500 euro), una maggiore ricchezza reale (232mila euro contro 110mila) e una superiore solidità finanziaria (solo un anziano su dieci è indebitato, rispetto a un rapporto di uno su tre tra i più giovani).
In termini complessivi, si tratta di un mercato da 200 miliardi trainato dalle spese sulla casa, sulla salute e sull'alimentazione. In aumento, rispetto a dieci anni fa, anche le spese destinate alle attività culturali e allo sport.
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