Clima rovente su Generali che si trova a dover gestire il delisting di Cattolica (partecipata al 24% circa), un'operazione non così scontata, mentre infuria una battaglia sulla governance senza esclusione di colpi tanto da aver contagiato anche Mediobanca, azionista di riferimento del Leone con il 17,22 per cento dei diritti di voto. Le partite sono complesse e gli interessi molteplici. Non a caso Equita ha parlato di un quadro speculativo vivace.
Lunedì 4 ottobre, a 12 mesi dall'ingresso di Generali nel capitale di Cattolica, partirà l'Opa sulla compagnia veronese a 6,75 euro per chiudersi il 29 ottobre. L'operazione, nata come salvataggio di Cattolica nell'estate del 2020, aveva costituito un terreno di scontro tra Philippe Donnet, ad delle Generali, e Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone. A un anno di distanza, e con la prospettiva del rinnovo del cda di Trieste in agenda ad aprile, i due imprenditori insieme a Fondazione Crt hanno costituito un patto di sindacato sul 12,62% di Generali (dopo l'ulteriore shopping portato a termine dal patron di Luxottica salito al 5,19%) che, in contrasto con la posizione di Mediobanca e DeAgostini (all'1% circa), punta al rinnovo della governance e una strategia di crescita più aggressiva. Cattolica non basta, sempre che l'Opa vada a buon fine. E questo nonostante il matrimonio tra le due società permetta a Generali, secondo quanto previsto nel prospetto, di consolidare la propria posizione nel mercato assicurativo italiano oltre a garantire al Leone la complementarità del modello di business.
Il nodo da risolvere è il prezzo. Nonostante il board di Cattolica, eletto la scorsa primavera quando Generali era già entrata nel capitale del gruppo, abbia giudicato il prezzo offerto congruo deliberando di consegnare le azioni proprie detenute dal gruppo (12,3%), il mercato non appare convinto. Lazard sulla base di tre differenti modelli di analisi, ha calcolato ampie fasce di prezzi di riferimento (tra 5,14 euro e 7,19 euro), e gli azionisti di Cattolica (tra cui si annovera anche Warren Buffett intorno 7% post diluizione) sembrano scommettere sulla parte alta della forchetta. Dall'annuncio dell'Opa, il titolo ha quotato costantemente sopra al prezzo offerto. E, anche ieri, Cattolica ha chiuso a 7,1 euro (in calo dello 0,6%).
Hanno fatto meglio Generali (+0,9%) e Mediobanca (+2,7%) su cui si sta infiammando lo scontro tra i grandi soci.
Proprio a Piazzetta Cuccia martedì si è registrato l'addio dei Benetton (al 2,1% del capitale e al 3,97% di Generali) al patto light che scende così all'8,6% del capitale in attesa di eventuali rinforzi, oltre alla richiesta di Del Vecchio (al 18,9% del capitale) di integrare l'ordine del giorno dell'assemblea del 28 ottobre con la proposta di modifiche allo statuto che, stando alle considerazioni di Equita, se approvate, porterebbero l'imprenditore dritto in cda.
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