Generali, pieno di utili con l'aiuto delle cessioni

Profitti a 744 milioni (+28%). Il cfo Borean: «No impatti dallo spread». Ma delude la solvibilità

Generali, pieno di utili con l'aiuto delle cessioni

Le Generali guidate dall'ad Philippe Donnet spingono l'utile netto del 28,1%, portandolo oltre le attese e non distante dalla quota dei 750 milioni (744 milioni il risultato puntuale) nel primo trimestre dall'anno, complice l'«aiutino» delle cessioni, come la vendita delle attività in Belgio e in Germania. I profitti operativi risultano allineati al piano industriale, ma agli analisti non è sfuggita un'ombra alla riga della solvibilità: il solvency ratio del Leone è sceso a marzo al 207%, dal 217% di fine 2018. Poco importa se la ragione principale sono alcune modifiche regolamentari che l'Eiopa, l'Eba delle assicurazioni, ha imposto all'intero settore, in mattinata la risposta a caldo di Piazza Affari è stata una flessione del titolo fino all'1,4%. Il timore però tra gli operatori rientra in fretta e Generali chiude la giornata a in crescita dello 0,8% contro un indice Ftse Mib in progresso dell'1,15% in parallelo con l'allentarsi dello spread, dopo la fiammata degli ultimi giorni.

«La solidità» di Generali «resta estremamente stabile» e la sensibilità al differenziale tra i nostri Btp e il decennale tedesco «non è eccessiva», ha ribadito agli analisti il direttore finanziario Cristiano Borean. «Non vediamo impatti significativi» dalle recenti tensioni sul rischio Italia, ha aggiunto il manager, invitando gli analisti a non trascurare «l'effetto combinato» con i tassi in calo. Sui 500 miliardi di asset del big triestino, Bot e Btp pesavano comunque per circa 59,5 miliardi a fine marzo, in linea con fine 2018.

Per quanto riguarda gli effetti regolamentari che hanno fatto calare la Solvency, ha spiegato Borean - si tratta di una stretta «una tantum» e ce ne sarà un'altra, di circa due punti percentuale, a inizio 2020.

Tornando alla trimestrale, l'utile normalizzato è in linea con il piano (+6% a 616 milioni) e il risultato operativo cresce del 6,9% a 1,34 miliardi, al top del consensus «grazie al contributo di tutti i segmenti di attività», precisa il gruppo. I premi lordi totali toccano i 18,9 miliardi (6,6%): il ramo Danni aumenta del 3,1% con un combined ratio del 91,5%; la raccolta netta Vita supera i 4 miliardi (+61,9%), complice al spinta in Asia e Francia. Bene anche la Cina.

«Sono risultati molto positivi», ha detto Frederic de Courtois, general manager di Generali: «Siamo in linea con i nostri target e fiduciosi sul raggiungimento degli obiettivi del

business plan». Riguardo infine il capitolo acquisizioni, e un possibile rafforzamento nella russa Ingosstrakh, de Courtois ha tagliato corto: «Non c'è nessuna notizia, confermiamo la nostra volontà di investire nel Paese».

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