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Giù la pressione fiscale. Ma anche il risparmio

Secondo i dati Istat, sale il potere d'acquisto delle famiglie italiane. Ma i consumatori: "Vanificato dal livello allarmante della disoccupazione"

Giù la pressione fiscale. Ma anche il risparmio

Sale il potere d'acquisto delle famiglie italiane, le quali sembrano meno propense a fare investimenti "importanti" come l'acquisto di una casa. Dai dati Istat, si evince infatti che il potere d'acquisto delle famiglie è aumentato nel terzo trimestre rispetto al precedente dello 0,1%. In termini tendenziali, invece, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell'1,9% e il deflatore implicito dei consumi delle famiglie dello 0,1%, determinando una crescita del potere di acquisto dell'1,8%. Ciò non determina necessariamente la voglia di investire, ad esempio nel 'mattonè: anzi il tasso di investimento delle famiglie consumatrici (definito come rapporto tra investimenti fissi lordi delle famiglie consumatrici, che comprendono esclusivamente gli acquisti di abitazioni, e reddito disponibile lordo) nel terzo trimestre 2016 è stato pari al 5,9%, risultando invariato rispetto tanto al trimestre precedente che al corrispondente trimestre del 2015. In termini congiunturali si registra una lieve flessione degli investimenti fissi lordi (-0,2%) a fronte del contenuto aumento del reddito disponibile lordo.

Secondo l'Istat, inoltre, cala, nel III trimestre, la pressione fiscale che è stata pari al 40,8%, segnando una riduzione di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

La propensione al risparmio delle famiglie si attesta invece al 9,3% nel terzo trimestre 2016, in lieve calo (-0,1%) rispetto al trimestre precedente. La lievissima flessione congiunturale della propensione al risparmio rispetto al trimestre precedente deriva da una crescita dei consumi finali di poco superiore a quella del reddito disponibile delle famiglie consumatrici (rispettivamente 0,3% e 0,2%)

"L'aumento del potere d'acquisto delle famiglie è vanificato dal livello allarmante della disoccupazione, che abbatte il reddito reale di oltre 400 euro a famiglia". A sostenerlo in una nota congiunta sono Adusbef e Federconsumatori commentando i dati diffusi dall'Istat. "Potremmo anche convenire sull'aumento del reddito reale di cui parla l'Istituto di Statistica, tuttavia -rilevano le due associazioni dei consumatori- ci preme sottolineare che il punto chiave della questione è un altro, poiché tale incremento viene nei fatti vanificato dall'attuale contesto socioeconomico.

Consideriamo prima di tutto che il potere d'acquisto viene eroso dalle drammatiche vicende che hanno mandato in fumo i risparmi di centinaia di migliaia di cittadini per parecchi miliardi di euro attraverso l'abbattimento l'azzeramento di azioni e obbligazioni bancarie".

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