Gioco legale fra crisi, nuova legge quadro e lotta alla criminalità

Presentato il primo rapporto sul settore realizzato da Luiss e Ipsos. Nel 2020 la spesa è scesa del 33,5% mentre il gettito erariale è crollato del 70%. Il sottosegretario Durigon: "Priorità normativa quadro e proroga delle concessioni". Lotta alle mafie che utilizzano piattaforme online all'estero collegate ai punti vendita per riciclare denaro

Gioco legale fra crisi, nuova legge quadro e lotta alla criminalità

Il settore del gioco legale è stato uno dei più colpiti dalla pandemia e dalle misure restrittive tanto che nel 2020 la spesa - sommando le presenza fisica e online - è scesa del 33,5% mentre il gettito erariale è crollato del 70%, ovvero la più bassa contribuzione alle entrate fiscali dal 2006. Non solo è scattatto l’allarme per il travaso verso i canali di gioco illegali. Scenario e fotografia del settore che emerge dal primo Rapporto di ricerca del progetto sul Gioco, curato da Luiss Business School e Ipsos con il supporto di Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, presentato nel corso dell'incontro "Il gioco in Italia tra legalità e illegalità".

Nell'anno del lockdown, il gioco online è cresciuto dal 9,5% dell'anno precedente al 20,5%, un sostanziale raddoppio, mentre il volume del gioco fisico si è ridotto del 41,7%: il 75% della diminuzione della spesa di questo canale è stata determinata dal netto ridimensionamento della spesa in newslot e videolottery, attestatasi a 4,8 miliardi di euro nel 2020 contro i 10,3 miliardi di euro nel 2019. In forte ribasso anche le scommesse sportive, virtuali ed ippiche con un calo di 453 milioni di euro (-36% rispetto al 2019). Vistoso sia in termini assoluti che percentuali il calo della spesa nelle categorie Lotterie, Lotto e Superenalotto e Bingo che si sono ridotti rispettivamente di un miliardo (-19%) e 237 milioni (-53%) di euro.
Il Rapporto evidenzia come il settore del gioco registri un numero significativo di occupati e produca una quota di reddito nazionale significativa: nel 2018 il settore delle "Attività riguardanti le lotterie, le scommesse, le case da gioco" contava 9.265 imprese, 42.818 occupati con un fatturato di oltre 15 miliardi di euro e un valore aggiunto di oltre 3 miliardi di euro.

“Speriamo di dare presto una legge quadro insieme a Adm, non si può lasciare il settore con regole non certe - ha detto nel suo intervento Claudio Durigon, sottosegretario al Mef con delega ai giochi -. Raccolgo gli auspici che continuano a arrivarmi da diversi fronti sottolineando l’importanza degli Stati Generali, allargato a tutti i soggetti del Parlamento e dei ministeri, in autunno, prima della manovra finanziaria. Sarà determinante cambiare la mentalità sul settore. Bisogna far capire che la regolamentazione è fondamentale e il mio obiettivo è dare una comunicazione diversa. La sinergia con Monopoli, Parlamento e Governo sarà decisiva. Tema prioritario una legge quadro che possa dare una regolamentazione di riferimento per tutto il territorio. Altro tema prioritario sono le proroghe delle concessioni: sicuramente sarà necessario spostare le scadenze per arrivare alla legge finanziaria che dia anche in questo caso un quadro generale ben definito e con cui trovare una soluzione”.

"Spero che immediatamente dopo l'estate, con un'apposita app, sia possibile mettere a disposizione dei cittadini la possibilità di riscontrare la legalità del punto di gioco, sapere in tempo reale se quel punto gioco è connesso ai sistemi di controllo e verifica dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli - ha annunciato il direttore generale Marcello Minenna -. È fondamentale perché a monte e a valle del dato c'è la possibilità di identificare gli interventi correttivi ed effettuare quell'attività di vigilanza regolamentare che è fondamentale e strumentale a effettuare interventi anche di enforcement, altrimenti diventano attività guidate da regimi casuali e questo non è l'orientamento che intende dare l'Agenzia“.

Costruire una “barriera” fra gioco legale e illegale - che alimenta la criminalità e il riciclaggio - è urgente per tutelate concessionari, punti vendita e giocatori. "Lo studio evidenzia diverse dinamiche che meritano l'attenzione di chi è chiamato a riflettere sul futuro del gioco legale - ha sottolineato il presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli -. Abbiamo rilevato oltre 4 milioni di giocatori in canali illegali che, a differenza di quanto spesso si pensa, non sono degli individui marginali, ma pienamente inseriti nella vita civile e sociale. Un altro fenomeno che merita attenzione è il gioco legale non consapevole, agito da chi non comprende bene il limite tra legalità e illegalità, fenomeno che osserviamo sia on-line sia off-line”.
Il giudizio sul gioco illegale evidenzia infatti una certa indulgenza da parte di molti giocatori: solo 2 italiani su 3 ritengono che si possano avere problemi con la legge, percentuale che scende a 1 su 2 tra i giocatori dei canali illegali. Ma la tolleranza rispetto ai comportamenti illegali sembra essere in contrasto col percepito generale del gioco illegale, che è considerato un problema serio dall'86% degli italiani e persino dal 69% dei giocatori dei canali illegali.

“Credo che sia assolutamente necessario e indispensabile che si effettui un intervento complessivo sul settore del gioco pubblico perché per la nostra economia è necessario aggiornare ciò che è stato fatto sulla regolamentazione del gioco legale - ha sottolineato Livia Pomodoro, presidente dell'Advisory Board del Progetto sul settore del Gioco -. Oltre a cercare di evitare il maggior numero di rischi per gli utenti è importante renderli consapevoli di ciò che è possibile fare senza incorrere in evoluzioni negative del loro approccio al gioco”.

Contrasto all’illegalità e alle infiltrazioni criminali all’ordine del giorno, come ha spiegato Federico Cafiero De Raho, Procuratore nazionale Antimafia: “Le mafie puntano sui settori più produttivi, quelli che consentono i maggiori profitti con il minor rischio. Nel settore del gioco si costituiscono società all’estero in Romania, Malta, Austria e in altri Paesi dove ci sono minori controlli, e vengono create piattaforme per il gioco online collegate con i punti scommessa in Italia e il denaro è utilizzato per il riciclaggio. Operazioni che sono solo la punta dell’iceberg. In una sola operazione è stato sequestrato un miliardo di euro, 20 miliardi se contiamo i sequestri degli ultimi anni. Per questo ho chiesto ai ministri interessati di costituire una banca dati degli appalti, per individuare o meno se esistono cartelli. Il nostro sistema va ricondotto alla legalità”.

In occasione della presentazione del Rapporto è stato annunciato il Protocollo d'intesa firmato dalla Luiss e dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per rafforzare la reciproca collaborazione nell'ambito di progetti di studio e ricerca sul settore del gioco, in

continuità con il lavoro dell'Osservatorio sui Mercati Regolati, utile a garantire la tutela dei clienti e degli operatori, arginare la diffusione di canali non autorizzati e tutelare un mercato economico divenuto essenziale.

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