Torna a scaldarsi il dossier sulle nozze tra Lufthansa e Ita Airways. Ieri, dal palco della convention di Identità e democrazia - il gruppo parlamentare di cui fa parte la Lega in Europa - ha cannoneggiato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti: «Noi abbiamo una compagnia aerea che si chiama Ita, si chiamava Alitalia. Abbiamo detto: Vediamo di costruire un campione europeo che possa competere con i colossi internazionali. Da dieci mesi stiamo lottando con l'Europa che non ci permette di fare questo».
Il riferimento, chiarissimo, è all'accordo raggiunto con la compagnia tedesca Lufthansa, che come primo passo prevede un ingresso del 41% nel capitale di Ita per la cifra di 325 milioni. Il tutto però è ancora bloccato dall'Antitrust Ue, che ha già fatto slittare il suo verdetto per effettuare un supplemento di indagini, avviate dal 23 gennaio scorso. «L'Europa è solo capace di produrre una montagna di regole che soffocano lo spirito imprenditoriale e la creazione di sinergie», ha lamentato Giorgetti.
A giorni, forse già all'inizio della prossima settimana, è attesa una possibile nuova comunicazione della Commissione Ue contenente alcuni rilievi in merito all'acquisto di Ita da parte di Lufthansa. L'indagine dell'antitrust Ue sull'operazione si concluderà il 6 giugno, ha ricordato nelle scorse settimane una portavoce della Commissione. Dopo le osservazioni, infatti, potrebbero seguire delle controproposte. Secondo indiscrezioni, i tedeschi di Lufthansa intendono prendersi del tempo per strutturare una risposta alla Commissione Ue, del resto non intendono rinunciare in particolare alle rotte di lungo raggio più lucrose. Si prevede, quindi, un confronto serrato con il rischio di tempi più lunghi. Da giorni si discute sulle obiezioni che potrebbero essere sollevate dalle istituzioni comunitarie, il nodo sarebbe soprattutto la possibile posizione di monopolio che si verrebbe a determinare su alcune decine di rotte. Lufthansa, infatti, nel suo portafoglio detiene già Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowing, Swiss e Discover. Aggiungendo anche Ita si troverebbe ad ampliare il suo raggio di azione sulle rotte che partono dall'Europa.
Intanto, le compagnie low cost da mesi attendono di capire se Lufthansa e Ita, in caso di via libera alla fusione, saranno obbligate a cedere alcuni slot appetibili nei principali scali italiani, a partire da Fiumicino e Linate.
In tal senso l'amministratore delegato di Ryanair, Michael O'Leary, è convinto che «la Commissione europea dovrebbe approvare l'operazione Ita-Lufthansa, a patto che vi sia una rinuncia effettiva del 30% degli slot di Fiumicino» da distribuire ai competitor easyJet, Wizz Air e Ryanair.MaNe
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