Giovani industriali: "Via l'art. 18 per gli Statali". Ma il ministro Madia dice no

Il ministro Madia ai giovani di Confindustria: "Trasportare la normativa sui licenziamenti senza giusta causa, con l’abolizione dell’articolo 18, dal privato al pubblico, non è possibile"

Giovani industriali: "Via l'art. 18 per gli Statali". Ma il ministro Madia dice no

Va avanti il braccio di ferro tra gli industriali e il governo sull'abolizione dell'articolo 18 anche per i lavoratori statali. I giovani industriali lo chiedono a gran voce, per dare uno scossone al Paese, ma il ministro della Pubblica amministrazione dice subito di no. Marianna Madia promette: avanti tutta contro i furbetti del cartellino, perché "non ci sono privilegi da mantenere". Sull' articolo 18 per i lavoratori pubblici, però, non cede di un millimetro: "Deve essere mantenuto".

La richiesta dei Giovani industriali

"Via l'articolo 18 - dichiara Marco Gay, presidente dei Giovani industriali -. Via il sistema pensionistico retributivo. Via la P.a che secreta gli atti. Via i vitalizi ai parlamentari. Via una scuola che non si alterna con il lavoro ma con gli scioperi. Via un fisco che tassa i dipendenti anche quando non si fanno profitti. Via il rigore di Bruxelles". Per i giovani di Confindustria "se in tanti hanno paragonato questi anni di crisi a una guerra oggi forse possiamo dire: la guerra è finita". E proseguendo il ragionamento sulla stagnazione economica, sociale e politica, ostenta ottimismo: "Oggi quel muro sta crollando". E citando i passi avanti fatti, come l'abolizione dell'articolo 18, osserva: Solo qualche anno fa ci sarebbe sembrato impossibile".

Il ministro Madia dice "no"

Marianna Madia, ministro della Pubblica amministrazione, sull’applicazione dell’articolo 18 per i dipendenti statali chiarisce che "non si tratta di difendere dei privilegi ma dei diritti costituzionali". Il ministro ha risposto così alla richiesta dei giovani industriali, che chiedono al governo di togliere l'art. 18 anche agli statali.

Trasportare la normativa sui licenziamenti senza giusta causa, con l’abolizione dell’ articolo 18, dal privato al pubblico, non è possibile, ribadisce la Madia, perché sarebbe lo Stato a dover indennizzare i dipendenti pubblici allontanati. "Se un imprenditore privato decide di allontanare un suo lavoratore - ha spiegato - può farlo con i suoi soldi. Se invece un insegnante o un medico viene licenziato anche se non ha fatto una cosa per cui deve essere licenziato deve essere allontanato con una somma di denaro, e a pagare è lo Stato.

"Io però - ha aggiunto il ministro - devo difendere un insegnante che ha vinto un concorso e che non ha fatto

nulla per essere licenziato. Ci sono i valori costituzionali di autonomia e indipendenza. Anche chi ha fatto una campagna politica sui licenziamenti, come Brunetta, poi non è stato in grado di dare delle norme efficaci".

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