Il governo ha le casse vuote. Schiacciato tra annunci e liti, sotto traccia prova a cercare risorse per finanziare le ultime mosse sul fronte fiscale. La mossa più ardita è quella dell'Irpef. Un piano per diminuire il carico fiscale in busta paga e per dare fiato alle tasche degli italiani. Ma a quanto pare la coperta è corta. Servono coperture. E così l'ipotesi sul campo che circola sempre di più in queste ore è una rimodulazione dell'Iva. Un cambiamento delle aliquote che era stato evitato lo scorso anno, ma che di fatto pare ormai una certezza della prossima manovra. Il governo nega tutto, ma è noto che dalle parti del Mef si stanno dando un gran da fare per ritoccare l'imposta sul valore aggiunto. La prima "smentita" per frenare una rivolta da parte dei contribuenti è arrivata domenica scorsa con il "no" a denti stretti dei giallorossi su un rialzo Iva per la ristorazione e per le strutture alberghiere. Eppure i rappresentati di categoria hanno subito chiesto al governo un passo indietro, segno che evidentemente l'ipotesi di un rialzo dell'aliquota era più che concreto. Ma a pochi giorni di distanza , nuove indiscrezioni che arrivano dal Mef vanno in questa direzione.
Dal Tesoro, secondo quanto riporta Public Policy, parlano della riforma fiscale in questi termini: "Il nuovo non rivisiterà l’impianto dell’Iva se non - viene spiegato - con dei ritocchi in senso antievasione". E qui si svela il piano: un ritocco ci sarà. Insomma l'esecutivo per finanziare il taglio Irpef dovrà recuperare risorse dall'aumento dell'imposta del valore aggiunto e di fatto il presunto extra in busta paga verrà annullato da un aumento dell'Iva che si farà sentire nelle tasche di chi acquista e che potrebbe indebolire i consumi. Insomma dietro l'angolo sta per arrivare la "super-tassa" che colpisce tutte le tasche. E questo tema potrebbe ulteriormente agitare le acque del governo che in questo momento litiga sulla Giustizia. L'aumento dell'Iva (poi congelato) è stato uno dei punti di scontro più forti tra il premier, il Pd e Renzi. E Italia Viva già mette le mani avanti e avvisa il premier in queste ore roventi per la tenuta dell'esecutivo. L'ex premier, Matteo Renzi, a Diritto e Rovescio afferma: "L'ultima volta che ho sentito Conte al telefono? E' stato quando lui mi spiegava che era opportuno aumentare l'Iva e io gli ho detto che non era opportuno e devo dire che con molta saggezza ha cambiato idea". Parole piuttosto chiare che suonano come un avvertimento per Conte.
Ma questa volta l'esecutivo pare determinato a ritoccare l'Iva seppur negando le esigenze di cassa. Una cosa è certa: il taglio Irpef e la riforma previdenziale dovranno essere "coperte" con altre imposte. E l'Iva appare come lo strumento perfetto per dare un'ultima sprangata fiscale ai contribuenti- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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