Il governo spinge a tutta sul progetto Minerva, la via alternativa proposta da Fratelli d'Italia per arrivare all'obiettivo della rete unica. A differenza del cosiddetto piano A, previsto dal memorandum of understanding sottoscritto a maggio, l'obiettivo di fondere le reti di Tim e Open Fiber non passerebbe attraverso una vendita, ma da un'Opa condotta da Cassa depositi e prestiti sul capitale di Tim. Quest'ultima verrebbe poi tolta dalla Borsa e quindi fusa con Open Fiber, già controllata al 60% da Cdp.
«Il progetto Minerva» di rete unica tlc a controllo pubblico, elaborato da Fratelli d'Italia, «è prioritario» e per realizzarlo «inizierò a sentire tutti gli stakeholder a partire dalla Cdp» ha dichiarato Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione in un'intervista a SkyTg24. Cassa depositi e prestiti, «che è l'emanazione del Mef, ha un doppio ruolo che è strano, sia dentro Tim sia dentro Open Fiber», ha proseguito Butti, «Partiremo a parlare con Cdp e poi con Tim e gli altri operatori. È fondamentale partire con il piede giusto». «In questi mesi siamo riusciti a portare il mainstream sulle nostre posizioni» ha spiegato. E in effetti, almeno a vedere dal corso azionario di Tim, il mercato comincia a guardare con interesse a un potenziale progetto Minerva: il titolo è cresciuto di oltre il 12% nell'ultimo mese e venerdì ha chiuso a un prezzo di 0,22 euro per azione.
Nel corso dell'intervista, Butti ha poi ricordato «che prima tutti parlavano di più reti e noi unici di Fratelli d'Italia» parlavamo di «una rete saldamente nelle mani dello Stato, nessuno intendeva mettere in discussione il tratto verticale di Tim e invece noi vogliamo una rete aperta al mercato e alla competizione». Il sottosegretario ha quindi sottolineato l'importanza per il paese e l'innovazione della «rete unica e della banda ultralarga».
Sul piano è da vedere che ruolo avrà la francese Vivendi, oggi prima azionista di Tim con il 23,7%, che dovrebbe rimanere come socio di minoranza. E capire quale sarebbe l'onere da sopportare per la Cdp, guidata dall'amministratore delegato Dario Scannapieco, in caso di offerta. Una data importante è il 30 novembre, quando scadrà la proroga senza esclusiva concessa a Oper Fiber da parte del cda di Tim. Il board sta dialogando con l'azienda, che avrebbe dovuto formulare un'offerta non vincolante per rilevare la rete entro il 31 di ottobre. Da non dimenticare, poi, che la decadenza dell'esclusiva potrebbe avvicinare a Tim anche eventuali concorrenti interessati all'acquisto, visto anche il prezzo basso del titolo.
Un appuntamento più ravvicinato, invece, è il cda di Tim che deve approvare i conti trimestrali il 9 novembre.
Il consensus degli analisti stima ricavi da servizi di Tim nel terzo trimestre in crescita dell'1,8% a 3,67 miliardi, con l'ebitda organico di gruppo in calo dell'8,6% a 1,55 miliardi. Nella stessa riunione il consiglio dovrebbe dare il via libera al beauty contest per la divisione Tim Enterprise (il ramo d'azienda dei servizi).
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