Standard & Poor’s ha messo sotto osservazione con implicazioni negative il rating "B" assegnato al debito sovrano greco. L'agenzia di classificazione ha avviato una procedura che potrebbe portare a un nuovo declassamento di Atene che prima godeva di un outlook stabile.
Un consiglio dei ministri che dà il via alla rivoluzione Syriza. Alexis Tsipras ha tenuto oggi la sua prima riunione con i ministri, entrando in azione senza perdere un minuto. Da una parte l’esecutivo ha annunciato subito un drastico cambio di rotta economica, con lo stop a due privatizzazioni chiave del programma dettato dalla troika - quella del porto del Pireo e della società elettrica Dei - nonché l’annuncio dell’aumento del salario minimo e delle riassunzioni nel settore pubblico. Dall’altra il premier, nel suo discorso introduttivo, ha teso la mano alla Ue segnalando il desiderio di trovare un’intesa sul tema esplosivo del debito ellenico. Ma dal mondo della finanza arriva già una prima bocciatura. Il declassamento potrebbe arrivare qualora Atene e la Troika non dovessero riuscire a portare avanti i negoziati sul debito in modo costruttivo. "Se il nuovo governo non riuscisse a concordare con i creditori ulteriore sostegno finanziario, ciò indebolirebbe ulteriormente la sua affidabilità creditizia", si legge ancora nella nota di Standard & Poor’s che giudica alcune delle misure proposte dall’esecutivo Tsipras "incompatibili" con quanto concordato con Ue, Bce e Fmi. Preoccupa, infine, "l’accelerazione del ritiro dei depositi da alcune banche greche".
Anche oggi la Borsa di Atene ha segnato un'altra batosta. L’indice Ase ha chiuso la seduta in calo del 9,24%.
Tracollo per le banche in caduta di oltre il 20%. Il nuovo ribasso va a sommarsi con quelli delle due ultime sedute, dopo la vittoria di Tsipras alle elezioni di domenica. Lunedì il listino ellenico ha ceduto il 3,2%, ieri il 3,69%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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