A beneficio dei lettori de Il Giornale e al fine di tutelare la reputazione del Gruppo Mediobanca esprimiamo vivo stupore per le affermazioni e le allusioni contenute nell'editoriale pubblicato oggi in prima pagina con il titolo «Il voto di scambio di Mediobanca».
Tale articolo allude in maniera esplicita e del tutto infondata all'esistenza di un collegamento tra l'approvazione da parte del cda di Assicurazioni Generali della joint venture con Natixis e una presunta e opaca disponibilità da parte di Natixis a mobilitare «pacchetti di azioni Generali pronti a scattare al semplice richiamo».
Tale tesi, sintetizzata nell'affermazione con cui viene attribuito a Mediobanca un «arsenale di voti di scambio» è destituita di ogni fondamento. Le gratuite e infondate illazioni sono ancor più gravi considerando il momento in cui è stato pubblicato l'articolo e il fatto che Mediobanca è società quotata.
Nell'articolo viene inoltre citato un presunto conflitto di interessi in relazione al ruolo di advisor finanziario che Mediobanca svolge, insieme ad altri tre primari advisor finanziari internazionali, nel contesto della sopracitata operazione. A tal proposito preme ricordare che Assicurazioni Generali è dotata di un comitato parti correlate che ha espresso parere favorevole con riferimento al ruolo di advisor rivestito da Mediobanca. Tutte le affermazioni e le allusioni sin qui citate e, giova ripeterlo, prive di ogni fondamento, sono state pubblicate senza aver offerto a Mediobanca alcuna possibilità di confronto in relazione ad esse né richiesta di chiarimento. In conclusione, riteniamo quanto da voi pubblicato gravemente lesivo della reputazione del Gruppo Mediobanca e vi informiamo di aver dato mandato ai nostri legali di avviare le opportune procedure per ottenere tutela in sede giudiziaria.
Al fine di ristabilire la verità vi chiediamo la pubblicazione per intero della presente lettera.
Ufficio Stampa Mediobanca
Prendiamo atto delle precisazioni fornite dall'ufficio stampa di Mediobanca, assumendoci la piena responsabilità di quanto affermato nell'editoriale. Ciò anche in relazione alle osservazioni a proposito di una sorta di voto di scambio che rientra nella tradizione delle modalità con le quali il gruppo, forte del 12,3% delle Generali, ha spesso gestito, direttamente e indirettamente, il voto nelle assemblee della compagnia triestina convocate per il rinnovo del consiglio di amministrazione. Una modalità di cui peraltro si trova ampia traccia sulla stampa nazionale, finora mai smentita.
Quanto poi al ruolo di advisor nell'operazione Generali-Natixis, il fatto che il Comitato parti correlate non abbia
eccepito alcunché e che quindi abbia avallato l'incarico, agli occhi del mercato non cancella il conflitto di interessi che appare evidente dal momento che l'advisor è, tra l'altro, il principale azionista della compagnia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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