Gualtieri ci prova: rinvio tasse per tutte le attività in perdita

Il ministro: "Manovra da 39 miliardi". Misure per le partite Iva, ma solo dopo lo scostamento di bilancio

Gualtieri ci prova: rinvio tasse per tutte le attività in perdita

Un po' per compromesso politico, un po' perché il governo sa di avere fatto pochissimo per partite Iva e autonomi. Fatto sta che nell'agenda dell'esecutivo sono comparsi alcuni temi toccati nella lettera di Silvio Berlusconi. Non si può parlare di un'intesa sullo scostamento di Bilancio, visto che le camere si esprimeranno già domani sugli ulteriori 8 miliardi di disavanzo, a rapporto deficit-Pil invariato. Ma qualche segnale il governo lo ha inviato.

Lo scostamento «è per partite Iva e autonomi», ha detto ieri il premier Giuseppe Conte. Più nel dettaglio, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri durante le audizioni sulla manovra, ha annunciato che il decreto Ristori quater, conterrà altre misure di sostegno alle attività economica «a partire dal rinvio delle scadenze tributarie».

L'orientamento è di «estendere la misura di rinvio delle scadenze tributarie a tutti i settori economici con perdite». E questa è la novità. Il governo si è convinto che la strada migliore sia superare il limite geografico dei ristori (alle attività delle zone rosse e arancioni) e archiviare anche i codici Ateco, cioè delle categorie destinatarie dei ristori, a favore di logica di filiera.

La decisione sarà presa dopo il voto sullo scostamento da otto miliardi. E i dettagli del come si sapranno solo allora. È la quarta autorizzazione a rivedere i saldi, a causa delle maggiori spese relative all'emergenza sanitaria ed economica provocata dalla pandemia.

Il centrodestra ha votato a favore dei primi due. Forza Italia si è astenuta in occasione dell'ultimo.

L'impressione è che la vera trattativa maggioranza opposizione riguarderà le misure che saranno prese nel 2021.

Gualtieri ieri ha alzato il sipario sull'entità della manovra contenuta nella legge di Bilancio: una «significativa espansione di circa 39 miliardi, 24,6 miliardi con le misure nell'ambito del maggior deficit e ulteriori 14,5 attraverso l'impiego delle risorse del Next generation Eu».

Serviranno ad estendere i ristori ad altre categorie e, ancora una volta, alle zone che dovessero diventare soggette a restrizioni delle attività economiche da zona rossa o arancione.

In seno all'esecutivo si ragiona anche su una sorta di tredicesima per i lavoratori autonomi, da legare - come eventuali altri rafforzamenti di bonus e contributi fondo perduto - al reddito.

Il vincolo resta quello del bilancio e delle risorse scarse. I 20 miliardi dello scostamento di bilancio del 2021 servirebbero da ponte fino all'erogazione dei primi trasferimenti del Recovery plan. Per i quali si aprirà un'altra partita molto più complessa rispetto a quella della legge di Bilancio o dei decreti Ristori. Partita nella quale le opposizioni faticheranno ancora di più a ritagliarsi un ruolo.

Ieri il premier Conte ha detto che il piano italiano arriverà in febbraio. Decisamente tardi. Segnale di difficoltà, che non sarà gradito a Bruxelles.

Tra i dossier che si stanno aprendo al ministero dell'Economia, c'è anche quello che riguarda l'Irap. Ieri da Confindustria è arrivato un invito a valutare l'azzeramento della imposta regionale sulle attività produttive.

Per le casse dello Stato significherebbe compensare le regioni per una cifra di poco inferiore ai 25 miliardi di euro all'anno. Troppo. Ma un taglio sarebbe un segnale importante verso le opposizioni. Nemmeno Lega e Fratelli d'Italia potrebbero dire no.

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