Un file risalente al 2015 e pieno zeppo di dati sensibili riguardanti circa 3 milioni di clienti Unicredit è stato oggetto di un'intrusione informatica non autorizzata.
A renderlo noto è lo stesso istituto, che in un comunicato ha spiegato come il team di sicurezza della banca abbia identificato l'accesso illegittimo a un insieme di dati generati quattro anno fa e riferiti al territorio italiano.
Il file in questione conteneva dati sensibili come nomi di clienti, città, numeri di telefono e rispettivo indirizzo e-mail, ma non coordinate bancarie in grado di consentire a estranei di avere l'accesso a conti di terzi o effettuare transizioni.
Avviata un'indagine interna
Nella nota, pubblicata dalla stessa Unicredit, si legge che “non sono stati compromessi altri dati personali, né coordinate bancarie in grado di consentire l'accesso ai conti dei clienti o l'effettuazione di transazioni non autorizzate“.
Unicredit ha subito avviato un'indagine interna e informato tutte le autorità competenti, polizia compresa.
Non è la prima volta che il noto istituto bancario è vittima degli hacker, visto che già nel 2017 rimase coinvolto in un caso molto simile.La banca sta adesso contattando tramite posta tradizionale o per mezzi telematici tutte le persone potenzialmente interessate dall'intrusione anonima.
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