I Berlusconi rafforzano il controllo su Fininvest

Nuovo patto tra Marina e Pier Silvio sul 76,5% del capitale. Escluso il recesso anticipato

Pier Silvio Berlusconi si conferma tra i leader con la reputazione più solida tra i vertici delle grandi aziende italiane
Pier Silvio Berlusconi si conferma tra i leader con la reputazione più solida tra i vertici delle grandi aziende italiane
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Marina (foto sopra) e Pier Silvio Berlusconi (foto sotto) hanno rafforzato il controllo su Fininvest attraverso un nuovo patto parasociale, stipulato il 13 gennaio scorso. Questo accordo, reso noto da un comunicato, sancisce l'esercizio congiunto dell'influenza dominante su Fininvest, la holding fondata da Silvio Berlusconi che controlla MfE-Mediaset (48%), Mondadori (53%) e Mediolanum (30%) oltre all'Ac Monza e al Teatro Manzoni, interamente detenuti. L'intesa riguarda il 76,52% delle azioni della holding, equivalente a 159.154.307 azioni, e avrà una durata di tre anni. La vera novità è l'esclusione del diritto di recesso anticipato da parte dei sottoscrittori. Marina e Pier Silvio, pertanto, saranno sempre più uniti nella determinazione delle strategie della holding. Tale approccio, infatti, è funzionale alla gestione coesa delle attività del gruppo e impedisce sul nascere qualsiasi possibile divergenza.

Un altro elemento di novità è rappresentato dalla ristrutturazione della governance delle quattro casseforti che facevano capo a Silvio Berlusconi e che ora sono controllate congiuntamente dai suoi cinque figli (oltre a Marina e Pier Silvio ci sono anche Barbara, Eleonora e Luigi). La Holding Italiana Prima, la Seconda, la Terza e l'Ottava (con cui il Cav deteneva il 61,21% di Fininvest), dovranno deliberare entro 15 giorni dalla sottoscrizione del patto, ciascuna per quanto di propria competenza, a favore della nomina, per il periodo massimo consentito dalla legge, di un organo amministrativo composto per tutte da Marina e Pier Silvio Berlusconi e da Giuseppe Spinelli, storico collaboratore dell'ex premier in ambito finanziario. Occorre, infine, ricordare che Holding Italiana Quarta e Quinta, che detengono il 7,65% a testa, fanno capo rispettivamente a Marina e Pier Silvio.

Analogamente interessante è il fatto che Barbara, Eleonora e Luigi (cui fa capo pariteticamente la Holding Italiana Quattordicesima che ha il 21,42% di Fininvest e da cui è stato scisso il veicolo di investimento H14), pur essendo

titolari del 47% circa del capitale che vale poco meno della metà dei dividendi (51 milioni il totale nel bilancio 2023), hanno diritti di voto per il 23,48 per cento, essendo in minoranza nelle holding ereditate dal padre.

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