I fondi Usa puntano sul calcio Ora il business è la Superlega

Cvc tratta con la Fifa sui diritti tv del Mondiale per Club in Cina. E sponsorizza il Real sulla nuova Champions

I fondi Usa puntano sul calcio Ora il business è la Superlega

La finanza nel pallone. Dopo l'acquisto del 10% del Manchester City da parte del fondo Silver Lake che ha fatto decollare il valore del club inglese a quasi cinque miliardi di dollari, un altro big americano del private equity, Cvc, si muove sui campi di calcio. Ma con due obiettivi ancora più ambiziosi: finanziare la prima edizione in Cina nel 2021 della Coppa del mondo per club allargata a 24 squadre e fare da pivot alla creazione di nuovi tornei che sfideranno i campionati più popolari.

Gli americani avrebbero già mosso i primi passi con la Fifa sul «Mondiale a 24» per un accordo che includa anche l'acquisizione dei diritti televisivi delle partite da vendere in seguito alle emittenti di tutto il mondo. Non solo. Secondo il Financial Times, Cvc sarebbe stato contattato dal Real Madrid per finanziare il progetto della Superlega. Il presidente dei Blancos, Florentino Perez, ha in mente il progetto da tempo e lo ha anche illustrato al presidente della Fifa, Gianni Infantino: creare una competizione riservata ai club più ricchi del mondo per l'intera stagione. Il piano prevedrebbe due divisioni a 20 squadre, composte quasi esclusivamente da club dei cinque maggiori campionati d'Europa: Inghilterra, Spagna, Francia, Germania e Italia. Promozioni e retrocessioni verrebbero mantenute, ma solo tra le due divisioni.

L'idea per le società di calcio è allettante (potrebbero raddoppiare i loro ricavi lasciando i rispettivi campionati nazionali) ma la sfida è temeraria anche perché leghe nazionali - così come l'Uefa e anche l'Eca, l'associazione dei club europei si sono già espresse contro la Superlega. E nel 2018 lo stesso Infantino della Fifa aveva già dichiarato che qualunque giocatore che avrebbe partecipato ad una competizione non approvata dalla federcalcio mondiale sarebbe stato automaticamente escluso dalla rispettiva nazionale.

Di certo, lo sguardo è rivolto al 2024 quando scadrà l'attuale format della Champions League. Ne seguirà un nuovo calendario internazionale. Che potrebbe quindi tradursi in un peso maggiore dei tornei internazionali, in una riduzione del format di quelli nazionali e nella creazione di leghe regionali per i tornei meno importanti. Con questa rivoluzione, ispirata a un modello simile a quello dell'Nba nel basket. O alla nuova Coppa Davis sponsorizzata dal fondo Kosmos del difensore del Barcellona, Gerard Piquè, con un investimento di 2,5 miliardi di dollari: 18 squadre divise in 6 gironi che si sfidano nel giro di una settimana a Madrid. L'ipotesi di un Mondiale extra-large in autunno e di una Champions d'élite nel weekend spaventa chi gestisce i tornei nazionali, destinati all'estinzione, ma anche i puristi del calcio appassionati di storia e bandiere, non di match tra fondi e big corporation.

Nel frattempo, i colossi del web non stanno a guardare. Amazon Prime ha infatti sperimentato questa settimana la prima trasmissione in streaming di un turno della Premier League, il massimo campionato calcistico inglese.

Battendo il suo precedente record di iscrizioni giornaliere nel Regno Unito e diventando il terzo incomodo tra Sky e British Telecom. Per comprare diritti tv di venti partite il colosso di Jeff Bezos ha pagato 105,5 milioni di euro.

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