Il leasing è un contratto che permette, dietro pagamento di un canone, di usare un bene del quale non si ha la proprietà. È noto ai più soprattutto perché la formula del leasing è molto usata per l’acquisto di veicoli ma ne esistono di diversi tipi e, di nature tanto diverse tra loro, da avere persino scomodato la Cassazione per redimere alcune delle difficoltà che ha portato con sé. La parola leasing, dall’inglese to lease (affittare, dare in locazione), non è semplicemente un contratto di affitto perché, al termine, il leasing consente al consumatore di riscattare il bene di cui ha fatto uso.
Le tipologie di leasing
Il leasing operativo e quello finanziario sono distinti tra loro dal numero di intermediari. Nel leasing operativo è chi produce i beni a concederli in locazione. Nel leasing finanziario il consumatore si rivolge a un’azienda specializzata (per esempio una banca o una finanziaria) che procederà ad acquistare il bene che gli serve per poi concedergliene l’uso in leasing.
In questo ultimo scenario il ruolo del produttore è marginale ai fini del leasing e può comunque assumere uno spessore di rilievo, accordandosi con la finanziaria per riacquistare a un prezzo ridotto il bene stesso alla scadenza del contratto di leasing.
Si comincia quindi a intravvedere una certa complessità che ha impegnato il legislatore e che ha creato alcuni dissidi pratici e interpretativi.
La natura giuridica
Il leasing operativo è di facile interpretazione e quindi lascia dietro di sé pochi strascichi, si tratta di un contratto di locazione propriamente detto. Il leasing finanziario ha implicazioni diverse, perché raggruppa più contratti autonomi e distinti – per esempio quello tra il produttore e la finanziaria e tra questa e il consumatore finale e questo può dare luogo a dispute di ordine giuridico che arrivano fino al massimo livello di giudizio interno come dimostrano le tante sentenze della Cassazione civile. Per meglio contestualizzare ne citiamo una, la sentenza 5623 del 15 ottobre del 1988, secondo la quale i canoni leasing scontano anche il prezzo del bene locato e, nel caso di una risoluzione anticipata del contratto, inserendo nel computo totale sia i canoni pagati sia il bene restituito, la finanziaria potrebbe conseguire un indebito arricchimento.
La Cassazione è intervenuta più volte nel corso degli anni fino a distinguere, dal punto di vista giuridico, due diverse forme di leasing, quello tradizionale (detto anche di godimento) e nuovo (traslativo). Nel primo caso il canone pagato da chi utilizza il bene include una perdita di valore del bene stesso, nel caso del leasing traslativo il canone è fissato in base all’uso che si fa del bene e tenendo conto anche del fatto che il bene medesimo conserva il suo valore nonostante l’uso o il passare del tempo. Può, per esempio, essere il caso di un capannone industriale.
Caratteristiche dei contratti di leasing
A prescindere dalla tipologia di leasing e dal suo campo di applicazione (beni mobili o immobili) ci sono delle caratteristiche comuni, tra queste spiccano:
- Il canone iniziale, ovvero una rata maggiorata che funge da deposito cauzionale e tutela la finanziaria nel caso in cui il consumatore finale non pagasse il dovuto
- Le rate che il consumatore paga (solitamente) con cadenza mensile
- La rata finale, detta anche “riscatto”, con la quale il consumatore può decidere se acquistare il bene pagando un prezzo stabilito in fase contrattuale.
I vantaggi e gli svantaggi del leasing
Il leasing è uno strumento a cui si fa ricorso quando, per diversi motivi, non si vuole o non si può comprare il bene che è al centro del contratto.
Tra i pro vanno annoverati:
- Pagare un canone in luogo del prezzo totale del bene rende accessibile a molti qualcosa che altrimenti sarebbe appannaggio di pochi: l’esempio classico è quello di una vettura di lusso
- Permette di acquistare il bene alla fine del contratto di leasing
- Permette anche di non acquistare il bene e questo è un vantaggio soprattutto se questo diventasse obsoleto o particolarmente usurato
- Aziende e partite Iva possono portare in detrazione il canone del leasing.
Tra gli svantaggi più evidenti ci
sono questi due:- Il bene preso in leasing per lunghi periodi tende ad avere un costo superiore a quello di acquisto
- Il bene resta di proprietà della finanziaria e il consumatore ne esercita i diritti legati al possesso.
La scelta tra l’acquisto e il leasing è quasi sempre condizionata da due fattori: la liquidità del consumatore e l’obsolescenza del bene, entrambi limiti che il leasing permette di superare.
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