Ilva, ok di Bruxelles al prestito. Addio polemico del dg Cavalli

Diversità di vedute con i commissari che vorrebbero rimpolpare il team. E Marcegalia fa shopping in Francia

Ilva, ok di Bruxelles al prestito. Addio polemico del dg Cavalli
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Il via libera Ue al prestito ponte da 320 milioni per l'ex Ilva di Taranto arriverà entro un mese. Secondo indiscrezioni, dopo il confronto andato in scena giovedì sera tra il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso e la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager, la luce verde sta per accendersi. «I riscontri sono molto positivi», ha detto il ministro fiducioso «perché abbiamo fornito tutte le documentazioni e le risposte che ci erano state chieste nei giorni scorsi». Un passo importante per l'azienda che da quando è entrata in amministrazione straordinaria, in febbraio, sta cercando di mettere ordine tra i conti, riorganizzarsi e risollevare la produzione. L'iniezione di liquidità che arriverà da Bruxelles sarà dunque «una manna dal cielo» per l'ex Ilva che ieri ha assistito alle irrituali dimissioni del direttore generale Giuseppe Cavalli (foto), arrivato al comando da pochi mesi fa.

Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria e Cavalli comunicano che «a valle della positiva implementazione del programma di ripartenza della società, le loro strade si separano». Cavalli, si legge nella nota, consegna ai commissari straordinari «un'azienda che, pur ai minimi storici, è in vita avendo evitato con il contributo della sua squadra il collasso irreversibile e avendo dato quell'impostazione di partenza che consentirà di avviare una stagione per Acciaierie, caratterizzata dalla necessità di normalizzare i processi produttivi e garantire la continuità aziendale con la collaborazione del management, dei lavoratori e di chi li rappresenta, dei clienti e dei fornitori». Nessuna lite dunque, ma a Taranto si vocifera che l'addio sia stato provocato dalla volontà dei commissari di rimettere nuovamente mano all'organico (Cavalli potrebbe non essere l'unica uscita) per dare maggiore efficienza al rilancio dell'azienda. Sempre secondo indiscrezioni a capo dello stabilimento tarantino starebbe arrivando Benedetto Valli (Sideralba Tunisia), ex manager Riva.

Intanto ieri, sul fronte siderurgico, il Gruppo Marcegaglia ha mosso una pedina in Francia acquisendo il sito Ascometal di Fos-sur-Mer, ora in amministrazione controllata. Il gruppo «si è impegnato ad assumere tutti i dipendenti e a investire in un nuovo, importante progetto di trasformazione industriale circa 600 milioni di euro (capex), cui si aggiungerà il fabbisogno di capitale circolante», riporta una nota.

Tale progetto, si spiega, «porterà a un aumento significativo della produzione del forno elettrico sino a 1-1,2 milioni di tonnellate di acciaio, cui verranno aggiunti un impianto di colata continua bramme (invece degli attuali lingotti) e un impianto all'avanguardia per la laminazione in coils a caldo, per una capacità di produzione totale compresa tra 1,6 e 2 milioni di

tonnellate». L'acquisizione rafforza la filiera di approvvigionamento italiano e «non preclude un impegno futuro del gruppo proprio a Taranto quando l'azienda sarà in grado di tornare a produrre, soddisfando la domanda di mercato.

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