Imu e Tasi, entro il 16 dicembre si verseranno 10,3 miliardi

Saranno interessati oltre 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale. È quanto emerge da un rapporto della Uil

Imu e Tasi, entro il 16 dicembre si verseranno 10,3 miliardi

Il 16 dicembre è una scadenza importante per gli oltre 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale. Entro questa data, infatti, dovranno versare 10,3 miliardi di euro per l’Imu/Tasi. Alla fine dell’anno il conto totale sarà di 20,5 miliardi di euro. È quanto emerge dal Rapporto Imu/Tasi 2019, elaborato dal Servizio Politiche Territoriali della Uil. La confederazione sindacale precisa che sulla cifra totale dei proprietari chiamati a pagare le imposte, il 41% sono lavoratori dipendenti e pensionati.

La segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese, spiega che l’importo medio complessivo dell’Imu/Tasi su una seconda casa, situata in un capoluogo di provincia, sarà di 1.070 euro (535 euro da versare con la rata di dicembre), con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città. Il rapporto evidenzia che Roma è la città con i costi più elevati in valore assoluto di Imu e Tasi con 2.064 euro, seguita da Milano con 2.040 euro e Bologna con 2.038 euro. Subito dietro ci sono Genova con 1.775 euro e Torino con 1.745 euro. Cifre decisamente più basse si registrano ad Asti, con un costo medio di 580 euro, a Gorizia con 582 euro, a Catanzaro con 659 euro; a Crotone con 672 euro e a Sondrio con 674 euro.

Considerando invece i costi di Imu e Tasi sulle prime case di lusso (abitazioni signorili, ville e castelli), sempre situate in un capoluogo di provincia, il costo medio sarà di 2.610 euro annui (1.305 euro per il saldo di dicembre), con punte di oltre 6 mila euro. Chi possiede una seconda pertinenza dell’abitazione principale della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie) verserà l’Imu/Tasi con l’aliquota delle seconde case, con un costo medio annuo di 56 euro (28 euro a saldo), con punte di 110 euro annui.

Veronese sottolinea che la media dell’aliquota applicata per le seconde case tra Imu e Tasi è del 10,4 per mille. In molti 480 Comuni, di cui 18 città capoluogo di provincia) è in vigore “l’addizionale Tasi”, fino a un massimo dello 0,8 per mille, introdotta per finanziare negli scorsi anni le detrazioni per le abitazioni principali, così da portare in questi Comuni l’aliquota fino all’11,4 per mille.

In oltre 234 Comuni, quest’anno, le aliquote sono state riviste al rialzo, tra cui 4 città capoluogo di provincia (Torino, La Spezia, Pordenone e Avellino). Di segno opposto le scelte fatte a Firenze, Grosseto, Pavia, Lucca, Taranto, Biella, Vercelli dove le aliquote sono scese.

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